Continua la battaglia di alcuni genitori di Villasanta per il diritto di consumare il pranzo preparato a casa nelle mense scolastiche. A ottobre 2022 una sentenza del Tar aveva dato di fatto l’ok al consumo della “schiscetta”, sospendendo la circolare emanata a inizio settembre dall’Istituto comprensivo. Oggi però i genitori sono di nuovo sul piede di guerra: da settembre non sarà più possibile per i bambini consumare la schiscetta nei refettori.
A scatenare l’indignazione l’informativa sull’iscrizione al servizio mensa 2023-2024 pubblicata sul sito del comune di Villasanta d’intesa con la società di ristorazione Pellegrini, nella quale si legge che “a decorrere dal 1° settembre 2023 l’accesso ai refettori scolastici sarà consentito esclusivamente agli utenti iscritti al servizio di ristorazione scolastica comunale, per evidenti ragioni igenico-sanitarie e assicurative. Per le stesse ragioni non sarà possibile introdurre e consumare nei refettori scolastici pasti/alimenti non prodotti dal gestore del servizio”.
La risposta dei genitori riuniti in “Gruppo Mensa 2.0” non si è fatta attendere. Hanno realizzato autonomamente un modulo di richiesta per l’autorefezione e l’hanno inviato all’Istituto comprensivo. La risposta è stata però quella di aspettare una circolare che, lamentano i genitori, non è ancora arrivata lasciando così le famiglie nell’incertezza.
“La sentenza dello scorso anno ha confermato per noi genitori richiedenti la possibilità per i nostri figli di consumare il pasto portato da casa nei refettori – denunciano i genitori. C’è anche un regolamento scolastico che lo prevede, approvato il 18 marzo 2021, sulla base del quale quando si riaprono le iscrizioni al servizio mensa ogni anno le famiglie interessate possono richiedere l’autorefezione. Abbiamo chiesto alla dirigente di fare chiarezza ma non abbiamo ancora ricevuto una risposta. La gestione dei refettori spetta alla scuola e non a chi gestisce il servizio mensa”.
E aggiungono: “L’autorefezione è un nostro diritto, sancito dalla sentenza del Tar. Se non sarà riconosciuto procederemo ancora per vie legali”.