Emigrati dall’Argentina fondano un tempio del gelato ad Arcore: la storia della famiglia Dimare

La gelateria festeggia i 25 anni di attività. E svela qualche segreto sul dolce italiano più amato nel mondo.
Dall’Argentina ad Arcore: la famiglia Dimare ha creato un tempio del gelato “fatto a mano” che quest’anno festeggia il 25esimo compleanno. Una storia familiare e commerciale, quella della gelateria Floppy, il cui lato più appassionante è però quello artigianale. Leandro Dimare, il maestro gelatiere, classe 1979, con diploma alla Scuola Europea di Gelato, trascorre la giornata nel laboratorio sul retro del bancone tra le sue macchine e gli ingredienti preparati di prima mattina. Un quarto d’ora dopo l’avvio della macchina la prima vasca di gelato è pronta, è il pistacchio, uno dei più gettonati, scende cremoso e denso con l’aiuto della spatola nel contenitore da 5 chili che poi finisce in vetrina per mostrare il dolce italiano più amato nel mondo.
COME NASCE IL GELATO DEI DIMARE AD ARCORE

“Il mio preferito da fare è il cioccolato – dice Leandro Dimare, e mostra la ciotola con il cioccolato sciolto che verrà lavorato dalla macchina – guarda che bellezza, ce lo produce un fornitore di Lecco in un’edizione fatta apposta per noi”. Con lui, in negozio, il padre che, nel 1991, ha lasciato Buenos Aires per regalare ai tre figli, Leandro, Damiano (classe 1980) e Carla (1989) un futuro più sicuro. “L’Argentina non era ancora in crisi – racconta Carla Dimare, wedding planner che presta all’attività di famiglia l’occhio dell’organizzatrice d’eventi – ma qualche avvisaglia c’era. I miei nonni paterni erano italiani e così hanno scelto l’Italia”.
NON SOLO BUSINESS
Una decisione importante che, dice Carla Dimare, è costata al padre la perdita di tante relazioni sociali e familiari che aveva a Buenos Aires, “è anche per questo che a noi piace instaurare con la clientela un rapporto di cordialità e amicizia, ci si conosce, si chiacchiera e ci fa piacere curare il dehor e fare di tutto perché Arcore abbia un posto piacevole dove passare la serata. Non è solo questione di vendere un prodotto”.
LA PRODUZIONE
Quello però, il gelato, resta il vero protagonista nel negozio di Arcore. I macchinari, pezzi di alta tecnologia, fanno piccole magie producendo 4 vasche da 5 chili in un’ora, fino alle 20-25 che compongono il banco. “E il gelato lo facciamo tutte le mattine – racconta Carla – artigianalmente, con prodotti freschi, spesso a chilometro zero”. La frutta arriva da un produttore di Arcore e le fragole in particolare da uno di Lesmo. Vengono lavate, pulite e frullate e poi mischiate con acqua e zucchero. Per le creme invece, anche con latte e panna.
ALCHIMIE DA MAESTRO DEL GELATO
“Il gelato alla frutta è il più difficile da fare – dice Leandro – perché le variazioni del grado zuccherino dei prodotti ti costringono a dosare diversamente la quantità di zucchero”. Il gusto più gettonato del momento tra la frutta? l’uva americana. Ma il cavallo di battaglia per la clientela è la nutella, lanciata intorno al 2000 dopo una delle tante fiere in Europa che il maestro gelatiere segue per aggiornarsi e inventare nuovi sapori. Tra gli ultimi c’è ricotta e pistacchio. Tra i più affascinati per la lavorazione c’è invece la stracciatella. Qualche anno fa ne hanno scoperto i segreti di lavorazione anche i bambini delle scuole cittadine e quelli di un camp estivo privato: “sono rimasti incantati -ha raccontato Carla -nel vedere il cioccolato caldo e liquido che si solidificava a contatto con il gelato fiordilatte e poi si spezzava in scaglie”.
IL POSTO PERFETTO: ARCORE
In 25 anni, l’attività è diventata un tutt’uno con la storia della famiglia Dimare e con quella di Arcore. “Appena arrivati dall’Argentina abitavamo a Carnate – hanno raccontato i due fratelli – mamma e papà, quando abbiamo deciso di aprire, giravano la Brianza in macchina alla ricerca del posto perfetto: lo hanno trovato qui ad Arcore, con il grande passaggio di persone, parcheggi e il parchetto pubblico. Ormai ci sentiamo a casa“.