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Arcore: il 14 febbraio, udienza al Tar sul caso Rsa

4 luglio 2023 | 16:15
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Arcore: il 14 febbraio, udienza al Tar sul caso Rsa
L'area verde su cui dovrebbe sorgere la Rsa di Arcore

Il Tribunale si esprimerà sul ricorso presentato dall’associazione sportiva Casati Arcore contro una struttura imponente che rischia di “soffocare” il Palaunimec.

Finalmente è stata fissata l’udienza al Tar Lombardia per il caso della futura Rsa di Arcore, in via Sant’Apollinare. Si dovrà attendere il 14 febbraio per sapere cosa dirà il tribunale in merito al ricorso presentato dall’associazione sportiva U.S Casati Arcore che gestisce il palazzetto adiacente l’area della Rsa (Palunimec).

IL RICORSO DELLA CASATI CONTRO LA RSA DI ARCORE

L’associazione, lo ricordiamo, si era rivolta al Tar ritenendo che la nuova versione del progetto non rispondesse ai requisiti di pubblico interesse per una serie di ragioni, dalle volumetrie alla scarsità dei posti convenzionati. Questo passaggio, dopo anni di confronto tra Comune e propietario dell’area (Borgolecco Iniziative) per arrivare a una versione condivisa del progetto, aveva fermato un iter che sembrava ormai pronto a decollare. La proprietà infatti, con la spada di Damocle di un ricorso da chiarire, si era fermata. Aveva però recintato l’area verde (destinazione a servizi) dove famiglie e cittadini in generale avevano avuto fino a quel momento libero accesso. Una mossa mal digerita dalla comunità, ma legittima da parte del proprietario.

I LATI CRITICI DEL PROGETTO

Il ruolo della Casati nella vicenda della Rsa di Arcore è legato alla collocazione dell’area che dovrebbe ospitare la Rsa. La futura struttura chiuderebbe su due lati l’impianto sportivo dotato di bar con dehor, sacrificandone la vista e il via vai di cittadini che vi si sono sempre recati non solo per ragioni  sportive, ma anche per usufruire del bar e, fino a poco tempo fa, del prato verde. Un prato nel quale, prima dell’arrivo della recinzione, giocavano a pallone i bambini dopo l’orario di scuola.

Il progetto è stato fortemente osteggiato dalla società civile negli anni, per l’impatto che avrebbe su un quartiere residenziale, nel quale sono presenti numerosi istituti scolastici e palestre. Il prato privato, lasciato libero per anni e curato dalla Casati, era una risorsa semplice ma preziosa per la comunità.

Intanto, dopo l’ordinanza del Comune per la manutenzione delle aree verdi private contro il degrado e il proliferare dell’ambrosia, la Borgolecco Iniziative ha provveduto prontamente alla sistemazione dell’area che ora fa bella mostra di sé, ma senza il vivace andirivieni dei bambini di Arcore.