disservizio |
Attualità
/

A Brugherio biblioteca a mezzo servizio: troppo caldo

11 luglio 2023 | 15:42
Share0
A Brugherio biblioteca a mezzo servizio: troppo caldo

Chiusura tutti i pomeriggi fino al 2 settembre. Il sindaco Assi: “condizioni umanamente non sostenibili, gli utenti lo sanno”.

La biblioteca di Brugherio ha tagliato a metà il servizio: pomeriggi chiusi per tutta l’estate con buona pace degli utenti perché il caldo genera “condizioni umanamente non sostenibili”. Le parole non sono quelle dei bibliotecari, ma dello stesso sindaco Roberto Assi che ha preso atto della situazione ed emesso un’ordinanza ad hoc, valida da questo mese fino al 2 settembre. L’orario estivo prevede dunque l’accesso per il pubblico tutti i giorni, da lunedì a sabato, dalle 8.00 alle 13.15. “Il giro interbibliotecario sarà sospeso, come di consueto, nelle due settimane centrali di agosto: l’ultimo giro di scambio sarà venerdì 4 e la riapertura delle richieste è prevista per martedì 22”, si legge sul sito web del Comune.

TROPPO CALDO, ORARIO TAGLIATO IN BIBLIOTECA

Nessun riferimento alle ragioni dell’orario estivo che però, oltre a costituire un tema noto, sono state esplicitate appunto dal sindaco. A maggior ragione in questi giorni di afa.  “Finché non ci sarà un impianto di condizionamento non sarà possibile tenere la biblioteca aperta nelle ore più calde della giornata – ha detto – sia per la salute del personale che per il pubblico che conosce bene l’insopportabilità del caldo nell’edificio della biblioteca”.

NIENTE ARIA CONDIZIONATA, QUESTIONE ANNOSA

Questione annosa quella dell’aria condizionata che non c’è,  a Palazzo Ghirlanda.  A frenare la realizzazione di un impianto adeguato in biblioteca per contrastare il caldo furono in prima battuta questioni legate alla Soprintendenza, per via del valore storico dell’edificio. Un problema però che, riferisce il sindaco, “è stato superato”. A dire il vero un vecchio progetto c’è e richiede una spesa non minima ma abbastanza contenuta: 600mila euro circa. I preventivi tuttavia sono datati (una decina d’anni) e l’importo è plausibilmente da rivedere al rialzo, considerata l’impennata dei costi delle materie prime. Un problema che ora è tutto in carico alla nuova amministrazione comunale. Dovrà fare una nuova valutazione dei costi e avviare l’iter per un intervento che ponga fine al paradosso: dimezzare un servizio perché fa troppo caldo.