Brugherio, condannata la badante che spinse l’anziano, provocandone la morte

Disse che era scivolato su una prugna: condannata a 4 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale. L’ex nuora della vittima: “pena ridicola”.
Condanna a 4 anni e 8 mesi per omicidio preterintenzionale la badante di 51 anni di Brugherio accusata d avere spinto l’anziano di cui si occupava, morto poi in ospedale per le lesioni riportate. Evangelista Tamiso, deceduto nel 2021 al San Raffaele dove era stato ricoverato in stato di coma dopo avere sbattuto la testa nella caduta, aveva 81 anni.
LA BADANTE CONDANNATA PER OMICIDIO PRETERINTENZIONALE
Secondo lo scenario ricostruito dall’accusa che ha portato alla sentenza di oggi, 6 luglio 2023, la donna ha spinto l’81enne durante un alterco, provocandone involontariamente la caduta a terra, una caduta che la badante ha attribuito, all’arrivo dei soccorsi, a una prugna sul pavimento, sulla quale a suo dire l’anziano era scivolato.
I FATTI
I fatti che hanno condotto all’apertura di un’indagine risalgono al 2021. È il 5 settembre quando parte la chiamata al 112. La badante denuncia una caduta in casa dell’anziano. Segnala il forte colpo riportato alla testa e il suo stato di incoscienza. Attribuisce l’incidente a un frutto sul pavimento. L’ambulanza arriva in viale Lombardia in codice rosso e trasferisce il ferito, trovato in una pozza di sangue, al San Raffaele. Nell’arco di alcune settimane il brugherese viene operato, alla testa, ma purtroppo senza risultato. Muore a metà ottobre per le lesioni subite.
A non darsi pace in queste settimane per la triste storia è stata l’ex nuora della vittima, Herrera Yris Noemi, rimasta legata da rapporti di affetto all’anziano, nonno di suo figlio 24enne. È lei che ha portato ai carabinieri di Brugherio, pochi giorni dopo l’incidente, una serie di elementi sui quali gli inquirenti hanno ritenuto di dover fare luce. L’autorità giudiziaria, informata dei fatti, ha aperto l’indagine e, al momento del decesso, ha disposto l’autopsia. Sul corpo dell’uomo sono state riscontrate lesioni cranio-encefaliche ritenute causa diretta del decesso.
L’INDIGNAZIONE DELL’EX NUORA
“Come dovrei stare? – ha detto provocatoriamente – questa è una condanna ridicola, vorrei fare una manifestazione di protesta. Non mi piace questa sentenza, non è giustizia. Quella donna l’ha ucciso anche se lo conosceva da 15 anni e aveva una casa grazie a lui”. La badante, all’epoca dei fatti, era stata da poco accolta dall’anziano in casa sua.
I figli della vittima, uno dei due è l’ex marito di Herrera Yris Noemi, vivono all’estero da qualche anno.