Ambiente

Campagna “No2? No Grazie!” a Desio: biossido di azoto oltre i limiti di legge

Le centraline installate a febbraio hanno registrato valori oltre i limiti consentiti, soprattutto in via Milano e Via Diaz. "La situazione è già grave, con Pedemontana peggiorerà" dicono gli ambientalisti.

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Sono quasi tutti oltre i limiti di legge i livelli di biossido di azoto registrati a Desio dai campionatori installati da Legambiente e Fiab di Desio e Lissone, dal 4 febbraio al 4 marzo, in occasione della campagna “No2? No Grazie!”. I dati sulle concentrazioni di questo inquinante dannoso per la salute, che deriva soprattutto dalle emissioni del traffico in particolare dai diesel, sono stati presentati dall’associazione  “Cittadini per l’aria” che ha promosso la campagna, giunta alla quarta edizione e che ha interessato Milano e l’hinterland. 

A Desio la situazione peggiore in via Milano e vicino alla scuola di via Diaz

Le centraline installate dai cittadini a Desio  hanno registrato quasi tutte una media mensile di valori tra i 40 e i 50 μg/m3, oltre i 40 μg/m3 che rappresenta il limite medio su base annua, attualmente in via di revisione da parte dell’Unione Europea. I risultati  peggiori sono quelli della centralina posizionata all’incrocio tra via Caravaggio e  via Milano, al confine con Nova Milanese e della centralina di via Diaz, vicino alle scuole. In entrambi i casi, la concentrazione mensile di biossido di azoto è di  51.6  μg/m3.  Sono invece sotto la soglia limite imposta dall’Unione Europea i risultati delle centraline posizionate in via Tolstoj (39.8), via San Giovanni Bosco (37,6) e via Dolomiti (38,7). Numeri comunque alti se si considerano  le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che indicano il valore massimo in 10 μg/m3. La mappa dei punti di monitoraggio a Desio è quasi tutta colorata di arancione, con punte di rosso e qualche giallo, in una gradazione che va dal verde al nero. Situazione simile nelle altre città monitorate, a partire da Milano

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Concentrazioni alte dentro e fuori Milano

“I dati raccolti da quasi 1.000 cittadini colorano l’area monitorata di molte sfumature, spesso di arancione scuro o rosso brunito, evidenziando, sia all’interno del comune di Milano che nell’area esterna, concentrazioni che superano di varie misure la soglia indicata dalle nuove linee guida dell’OMS (10 μg/m3) oltre che il limite di legge imposto dalla Direttiva sulla qualità dell’aria 2008/50/CE (40 μg/m3)” sottolineano i Cittadini per l’Aria, che chiedono misure antismog più incisive. 

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Gli ambientalisti: “Con l’arrivo di Pedemontana la situazione peggiorerà”

Anche a Desio gli ambientalisti chiedono alle istituzioni di incentivare e supportare interventi mirati alla diminuzione del traffico e di conseguenza dello smog.  C’è forte preoccupazione, anche in vista della realizzazione di Pedemontana. “La situazione è già grave ora, immaginiamo come diventerà quando ci sarà Pedemontanaafferma Iaia Piumatti del circolo desiano Roberto Giussani di Legambiente A Desio abbiamo a est la Valassina che divide la città da un intero quartiere molto popolato, a ovest la superstrada  Milano Meda,  al confine con Bovisio Masciago l’inceneritore che raccoglie  rifiuti  anche speciali.  In questo panorama, arriverà autostrada Pedemontana con le sue 8 corsie a tagliare a nord tutta la città, con uno svincolo e una colata di cemento da record. Non solo porterà nuovo inquinamento da NO2 e molto altro, ma toglierà un’enorme fetta di verde che ora assorbe anidride carbonica, acque reflue, calore , umidità,. creando ulteriori dissesti al nostro territorio che è già fra i più cementificati e urbanizzati d’Europa”.

“Servono strade scolastiche, isole ambientali e pedonali”

“Occorre cambiare rotta  – continua Iaia Piumatti –  Nemmeno se dovessimo trasformare tutte le auto in elettriche  risolveremmo i nostri  problemi. Dobbiamo pensare ad un nuovo modo per spostarci, sostenibile, pubblico e collettivo, tutto il contrario  di un’autostrada a pagamento. Cambiamenti certo difficili, ma ormai indispensabili. Ne va della nostra salute e del futuro dei nostri figli  e nipoti. Cosa si può fare? Tanto è stato fatto, ma va supportato e incentivato. Servono isole ambientali a  precedenza ciclopedonale,  occorre disincentivare l’ utilizzo delle auto, per esempio istituendo davanti alle scuole le strade scolastiche o realizzando finalmente l’isola pedonale permanente in centro”.  

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