Incidente di Limbiate, convalidato il fermo per il cugino di Arnold Selishta

Il Gip, infatti, ha convalidato il fermo della polizia giudiziaria e ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Resta in carcere il 23enne, cugino di Arnold Selishta. Il giovane accusato di essere la persona al volante della Range Rover avvolta dalle fiamme nell’incidente dello scorso 7 luglio a Limbiate, è detenuto nella casa circondariale San Vittore di Milano. Il Gip, infatti, ha convalidato il fermo della polizia giudiziaria e ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Intanto proseguono senza sosta le indagini dei Carabinieri di Desio per far luce sul drammatico incidente. L’ipotesi che si sta cristallizzando è quella di una gara tra auto finita nel peggiore dei modi, dove il giovane di 22 anni ha perso la vita in un inferno di fiamme. Secondo quanto ricostruito, un gruppo di amici tra cui i due cugini, dopo la serata trascorsa in un locale di Nova Milanese, sarebbero saliti a bordo di due vetture, una Range Rover e una BMW M8. I due veicoli, secondo i primi accertamenti effettuati dai Carabinieri di Desio, pare stessero viaggiavano ad una velocità sostenuta lungo la strada Monza-Saronno, dove il limite di velocità è di 70 km/h. D’improvviso la Range Rover, per cause ancora da accertare, ha finito per uscire di strada e ribaltarsi sopra una rotonda all’altezza di piazza Tobagi. Il violento impatto ha provocato il cappottamento del SUV per diverse volte, che successivamente è stato avvolto dal fuoco.
Nella macchina 4 giovani: Arnold, il cugino probabile autista, e altri due amici sul sedile posteriore.
Quando gli uomini dell’Arma sono giunti sul luogo dell’incidente del guidatore non vi era traccia. Il 23enne, oggi in carcere, è stato rintracciato 12 ore dopo a Limbiate.
Ora si attende l’esito dell’autopsia disposta dal corpo del povero Arnold.
