“La Malnata” di Monza, il romanzo d’esordio di Beatrice Salvioni di cui tutto il mondo sta parlando

MBNews ha incontrato l’autrice esordiente: il suo romanzo è già stato tradotto in 32 lingue e probabilmente diventerà una serie TV. Cercate un buon libro da leggere in vacanza? Questo potrebbe piacervi
Monza. Traduzione in 32 nazioni ancora prima della pubblicazione, uscita in contemporanea in 8 Paesi, adattamento cinematografico già in corso. No, non è il caldo che ci sta facendo dare i numeri ma il libro d’esordio di una giovane monzese che con la sua “La Malnata” sta conquistando i lettori di tutto il mondo. In una rovente Piazza Trento e Trieste, a Monza, noi di MBNews abbiamo intervistato Beatrice Salvioni, 28 anni, autrice emergente di cui tutti stanno parlando. Potevamo noi farci sfuggire l’occasione di intervistare una giovane monzese che sta facendo conoscere il capoluogo brianzolo ovunque? Certo che no.

L’INTERVISTA A BEATRICE SALVIONI, L’AUTRICE EMERGENTE CHE STA FACENDO CONOSCERE MONZA IN TUTTO IL MONDO
Del suo libro ne stanno parlando tutti, ma quando la incontriamo nel cuore di Monza, Beatrice Salvioni ha quel sorriso timido di una che ancora è incredula di quanta attenzione mediatica sta ruotando intorno al suo libro, uscito a Marzo 2023, “La Malnata”. Un libro (molto bello, noi lo abbiamo letto) che racconta la storia di un’amicizia tra due ragazzine, Francesca e Maddalena, negli anni del fascismo a Monza. La prima, la classica brava ragazza. La seconda, la reietta che tutti chiamano malnata perché, dicono, “porta disgrazie”.
Come mai ha scelto di ambientare questa storia proprio a Monza?
“Ho voluto applicare quella che è stata la geografia della mia infanzia ad una Monza del passato. I percorsi che fanno Francesca e Maddalena come salire la strada che porta al Duomo attraversando il Ponte dei Leoni, oppure al parco buttandosi giù con la bicicletta il più velocemente possibile facendo a gara a chi si fa le croste migliori. Queste cose le facevo anche io da bambina, quindi, è stato naturale per me raccontare quello che è stata la mia infanzia nelle avventure delle due protagoniste del mio libro.
Il tuo libro però è collocato nel passato, in un’epoca storica ben precisa e molto dura del nostro Paese. Il periodo fascista: come mai questa scelta?
Quando ho iniziato a scrivere questa storia, ho fatto un po’ di ricerche e sono incappata in alcuni vecchi articoli di giornale attraverso gli articoli, proprio in notizie degli anni ’30 e ’40. Leggendoli mi sono immersa nella Monza di quell’epoca e mi hanno aiutata nella costruzione di alcune scene della mia storia, come la Giornata della fede (in cui gli italiani erano chiamati a donare il proprio oro allo Stato, ndr) .
Chi sono le protagoniste del tuo libro?
Sono due ragazzine in apparenza molto diverse tra loro. La prima, Maddalena, dice di non avere paura di niente ma in realtà nasconde tante ombre. L’altra, Francesca, invece ha tantissime paure che le sono state inculcate da bambina. Si incontrano e si cambiano un po’ la vita a vicenda. A Monza, Maddalena è conosciuta come la malnata, ovvero una che porta disgrazie. Nessuno vuole stare con lei e lei, di tutta risposta, si crea questa corazza dura e scontrosa un po’ per difendersi. L’epoca fascista, decisamente maschilista, poi mi ha aiutata molto a far emergere meglio i loro personaggi, un po’ ribelli. Ognuna a modo loro.
Allora la domanda è d’obbligo. Tu sei più Maddalena o Francesca?
Decisamente più Francesca . Sono cresciuta anche io figlia unica un po’ con l’ossessione di doversi comportare bene . Per esempio, uno dei miei più grandi rimpianti è quello di non aver mai bigiato scuola. Poi con gli anni, grazie a degli incontri con malnati e malnate, sia persone che personaggi di libri che ho amato, ho capito che in fondo è giusto anche un po’ essere come Maddalena. Oggi credo di essere un mix di entrambe.
“La Malnata”, presto Serie TV?
Il successo di questo libro non è arrivato solo nelle librerie di tutto il mondo, ma anche nelle mani di sceneggiatori e sceneggiatrice perché, come ci spiega Beatrice Salvioni, i diritti cinematografici sono già stati opzionati e quindi “La Malnata” potrebbe arrivare anche sul piccolo schermo.

Un altro elemento di prestigio per Monza. “Speriamo, sarebbe molto bello – confessa l’autrice – ho già lavorato alla scaletta di stagione e sto anche scrivendo il seguito del libro”. Insomma, una carriera letteraria, quella di Beatrice Salvioni, appena iniziata ma che promette bene e siamo certi che il suo nome continuerà a farsi sentire. Nel suo curriculum di scrittrice, infatti, già pronti altri due romanzi che potrebbero vedere la luce nei prossimi anni.
Ma se ancora non lo avete fatto, vi consigliamo di leggere “La Malnata”, un romanzo che vi riporterà a vivere una Monza degli anni ’30 ma che vi farà anche riflettere su altri grandi temi come il ruolo delle donne in quegli anni “maschilisti”, sul potere delle parole che – se usate male – possono diventare dolorose e su quanto grande sia il potere dell’amicizia. Un libro, sì ambientato nel passato, ma che ben si contestualizza ai tempi moderni in alcuni suoi aspetti.
“Faccio mie le parole di Margaret Atwood – conclude Beatrice Salvioni – ogni storia, che sia ambientata in una galassia lontanissima o nel passato in realtà è sempre una descrizione dell’oggi”.