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La manutenzione della caldaia: quando farla, quanto costa e a chi spetta

3 luglio 2023 | 17:09
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La manutenzione della caldaia: quando farla, quanto costa e a chi spetta

Un riscaldamento efficiente e funzionante è fondamentale per rendere le nostre case confortevoli al momento dell’arrivo della stagione fredda. La caldaia a gas è il sistema di riscaldamento domestico più diffuso, e affinché questa si mantenga nel tempo è importante sottoporla a interventi di controllo e manutenzione regolari. Ma in cosa consistono questi interventi e, soprattutto, ogni quanto vanno fatti per evitare spiacevoli sorprese a livello di sanzioni economiche? Non tutti sanno, infatti, che la revisione della caldaia va effettuata obbligatoriamente rispettando precise tempistiche, altrimenti si rischia di dover pagare multe anche molto salate.

Manutenzione caldaia: in cosa consiste

Quando si parla di manutenzione della caldaia bisogna fare una distinzione tra i due principali processi oggetto della revisione:

* manutenzione ordinaria;
* controllo fumi.

La manutenzione ordinaria consiste nel controllo delle parti più sollecitate (e quindi maggiormente esposte a degradazione) della caldaia, come la guarnizione, la camera di combustione, i ventilatori. Al controllo dei vari componenti segue una pulizia generale e approfondita dell’impianto. Diverso è il caso del controllo fumi, che si esegue al fine di valutare l’efficienza energetica della caldaia. Consiste in un test che permette di analizzare la regolazione del bruciatore, attraverso la misurazione dei valori di tiraggio e la temperatura dei fumi di combustione. In questa circostanza, inoltre, vengono determinati i parametri relativamente a inquinamento, sicurezza e risparmio energetico.

Quando si deve effettuare la revisione

I tempi di revisione della caldaia non sono uguali per tutti gli impianti. La periodicità con cui effettuare la manutenzione della caldaia è indicata nel libretto allegato alla stessa al momento dell’acquisto, fornito dall’impresa installatrice. Il libretto, obbligatorio dal 2016, si compone di schede singole assemblabili e, oltre a contenere tutti i dati tecnici dell’apparecchio, serve a registrare tutti gli interventi effettuati sull’impianto. Se la caldaia è stata installata da più di 8 anni, la revisione viene fissata ogni due anni. Se la caldaia ha un’età minore di 8 anni, la revisione è fissata al quarto anno. In ogni caso, quando la caldaia è nuova si effettua sempre un intervento di controllo al momento della prima accensione.

Solo tecnici abilitati possono effettuare la revisione. Di solito le aziende installatrici stesse mettono a disposizione questo servizio, soprattutto nel caso di centri di assistenza caldaie di ditte molto grandi, come Vaillant, realtà di spicco nell’industria del riscaldamento. In tal caso, quando è il momento di effettuare la revisione è l’azienda stessa a contattare il cliente, che non rischia di dimenticare di eseguire la manutenzione. Inoltre, queste aziende offrono servizi aggiuntivi che salvaguardano l’integrità della caldaia. È il caso del lavaggio chimico della caldaia, un procedimento di pulizia della caldaia che permette una distribuzione uniforme del calore, garantendo il risparmio energetico e aumentando la longevità dell’impianto.

Chi deve occuparsi della manutenzione?

La manutenzione della caldaia deve essere effettuata da tecnici specializzati e in quanto tale ha un costo. È quindi legittimo chiedersi se l’onere di questa operazione spetti al proprietario di casa o all’inquilino. L’articolo 1576 del Codice Civile evidenzia che sono a carico dell’inquilino tutte le riparazioni provocate da alterazioni dovute all’utilizzo. In quest’ottica, gli interventi di manutenzione ordinaria della caldaia e il controllo dell’efficienza energetica devono essere pagati dall’affittuario. Sono a carico del locatore, invece, i costi di sostituzione della caldaia qualora questa cessi di funzionare a causa della vetustà dell’apparecchio o per caso fortuito.

I documenti necessari

A seguito del controllo, il tecnico deve rilasciare un rapporto in cui dichiara l’avvenuta revisione della caldaia e dei fumi e il corretto funzionamento dell’impianto; tale rapporto, contenente anche eventuali raccomandazioni o prescrizioni, viene sottoscritto dal tecnico e dal cliente e allegato al libretto. Oltre al libretto di climatizzazione, il proprietario della caldaia deve anche essere in possesso della Dichiarazione di Conformità, un altro documento obbligatorio per legge che dichiara che la caldaia rispetta tutti i requisiti di legge attualmente in vigore. La dichiarazione viene rilasciata dalla ditta installatrice stessa (altre copie della stessa vanno allo Sportello Unico per l’Edilizia e ai distributori di zona per le utenze di luce e gas).

I costi di manutenzione

Per quanto riguarda i costi da considerare, perlomeno a livello orientativo, all’interno del bilancio annuale delle spese, le spese di manutenzione della caldaia si aggirano da un minimo di 60 fino a un massimo di 100. Il controllo dei fumi con valutazione dell’efficienza energetica ha un costo medio di 110 euro. In generale, le tariffe possono variare anche molto in base alle regioni di riferimento. In molti casi, le ditte che installano la caldaia propongono un contratto biennale in cui è inclusa la manutenzione ordinaria e straordinaria. Un altro fattore che incide sui costi di manutenzione è la complessità degli interventi: chiaramente, se il check up dell’impianto non rileva problemi la spesa sarà contenuta, mentre potrà aumentare qualora si rendano necessarie riparazioni o sostituzioni.

Le sanzioni per la mancata revisione

Se non si svolge la manutenzione della caldaia nei tempi stabiliti, le multe partono da 500 euro e possono toccare addirittura la cifra di 3000 euro.