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Limbiate, “cadono i veli” sul caso pool party: le polemiche regalano pubblicità gratuita all’evento

I gestori dell'acquapark si tirano indietro: niente pool party a Limbiate. Ma gli organizzatori dell'evento scrivono "Si farà, in shaa Allah". Intanto sui social non si placa la polemica, tra politica e diritti delle donne.

donna in piscina freeweb

Limbiate. “Ringraziamo di cuore gli onorevoli leghisti per aver contribuito alla inaspettata impennata dei nostri partecipanti! Grazie a voi siamo vicini al sold out”. Queste le parole che si leggono sulla pagina instagram di Bahja, l’organizzatore del pool party “esclusivo” di Limbiate, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.  Evento che ha scatenato non poche polemiche, soprattutto tra politici. Cosa è successo? Era in programma per il prossimo sabato, 8 luglio, la festa privata in un acquapark di Limbiate, riservato solo a donne e bambine di origine islamica. Così come si legge da volantino pubblicato proprio sui canali social: “Bahja Pool Party, il primo acquapark per donne musulmane. Libera di divertirti”. La notizia ha fatto presto il giro del web aprendo un vero e proprio “caso mediatico” sul quale si sono pronunciati diversi politici, tra cui Matteo Salvini che ha detto: “Più che un momento di inclusione, mi sembra un segnale di segregazione e di allontanamento dalla società italiana”. E di segregazione aveva parlato anche l’eurodeputata Tovaglieri.

UN POOL PARTY PER SOLE DONNE, O PER SOLE DONNE MUSULMANE?

Poco chiara l’iniziativa. A chi è rivolo il pool party? Leggendo il volantino pubblicato sui canali social di Bahja la festa “muslim friendly” è “per donne musulmane”, tanto che sulle foto e nei video di notano donne con lo hijab o in burkini. Diverso invece è quello che poi viene scritto. In una storia pubblicata sul profilo si legge: ” “La pericolosa iniziativa è una festa privata in una piscina privata a Limbiate che prevede la presenza di sole donne. E non solo donne musulmane come è stato detto, ma donne tutte di ogni origine e credo”.

pool party musulmane
dalla pagina Instagram ufficiale dell'evento

Poco chiaro anche l’obiettivo dell’evento stesso. Vien da chiedersi, quale lo scopo di un evento in piscina per sole donne (musulmane e non)? Una donna ha davvero bisogno di “isolarsi” per una giornata divertimento e relax in acqua, in biki o burkini?

BAHJA POOL PARTY ANNULLATO

Salta la data. Dopo le polemiche sollevate da alcuni esponenti politici il pool party organizzato da Bahja è stato annullato. O forse solo rimandato. Sono gli stessi organizzatori a non mettere la parola “fine”. “Si farà, in shaa Allah”, si legge sul loro profilo. Ad indicare che la festa privata è solo rimandata, e non annullata.

La decisione di eliminare l’evento è arrivata dai gestori dell’acquapark, le piscine Il Gabbiano di Limbiate, contattati dagli organizzatori di Bahja per organizzare questo evento privato. Contattati telefonicamente da MBNews, i gestori ci hanno liquidato con poche parole: “annullato perché non daccordo con la gestione dell’evento”.

Ed è qui che sorge l’ennesima domanda sul controverso evento. E’ a seguito della cancellazione della data del pool party, prevista per l’8 luglio, che gli organizzatori hanno scelto di oscurare il sito web ufficiale?

Intanto, i politici gioiscono della notizia. In primis, l’onorevole Isabella Tovaglieri che in una nota stampa fa sapere: “Quanto accaduto conferma che evidentemente le nostre perplessità non erano del tutto infondate, anzi. Noi siamo per la libertà, per tutti: sono certa che ci sarà modo di dare vita a feste in piscina a cui tutti possano partecipare, all’insegna della reale integrazione, senza limitazioni, senza preclusioni, senza autoemarginarsi”.

Dello stesso parere anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta: “Bene l’annullamento della giornata in piscina dedicata alle sole donne musulmane. Ringraziamo i gestori delle piscine Il Gabbiano di Limbiate per aver preso le distanze da questa iniziativa e aver negato la propria location. In questo modo l’evento, che prevedeva fra l’altro il sequestro dei telefonini e lo spegnimento della videosorveglianza di sicurezza, è stato cancellato. Una strana idea di festa in netto contrasto con i nostri valori occidentali, per cui le donne non sono obbligate a nascondersi dagli uomini per poter stare in costume da bagno. Ci auguriamo che eventi simili non trovino più accoglienza da nessuna altra parte”.

Limbiate pool party

POLEMICHE E PUBBLICITA’ GRATUITA

Le polemiche degli scorsi giorni hanno, ovviamente, acceso i riflettori sul pool party e sono gli stessi organizzatori, sempre attraverso i social, a far notare come l’attacco mediatico ricevuto – così lo definiscono – abbia avuto come risultato un aumento dei followers (sono passati da 2.142 del 2 luglio agli attuali 3.384, ndr) oltre che un impennata nella vendita dei biglietti.

Limbiate pool party

“Complimenti per il grande spreco di risorse e per aver distolto l’opinione pubblica dai veri problemi del paese, per concentrarla su qualche decina di donne che andranno a nuotare – commentano – per questo vostro grande impegno pubblicitario a nostro favore, siamo lieti di regalare un ingresso omaggio alle vostre esponenti femminili”.

Intanto, sotto i loro post, migliaia di donne, musulmane e non,  si stanno schierando a sostegno dell’iniziativa trasformando una festa in una sorta di campagna per i diritti femminili.

 

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