Monza, strisce blu estese? Allora bus gratis: la proposta del Comitato

Il Comitato Hq Monza lancia una proposta per un’alternativa alla sosta a pagamento: rendere gratuito il trasporto pubblico locale.
Il Comitato Hq Monza lancia una proposta per un’alternativa alla sosta a pagamento: rendere gratuito il trasporto pubblico locale. La recente decisione dell’Amministrazione Comunale di istituire parcheggi a pagamento in centro e in altre zone della città ha sollevato diverse critiche da parte dei cittadini e di diverse forze politiche. Molti ritengono che questa misura sia estemporanea, poco efficace e priva di un quadro organico di nuove regole per incentivare l’uso del trasporto pubblico, ridurre il traffico e migliorare la vivibilità nei quartieri.

In risposta a queste preoccupazioni, il gruppo di cittadini capitanati dalla portavoce, Isabella Tavazzi, avanzata una proposta alternativa: estendere la sosta a pagamento a condizione che, contemporaneamente, il trasporto pubblico locale diventi gratuito per i residenti a Monza e venga opportunamente potenziato.
“Questo sì sarebbe utile e coerente, costituirebbe anche la prova che le intenzioni sono green e non contabili. Quanto costerebbero i bus gratis? Nulla, sarebbero ampiamente coperti dai ricavi della sosta. Biglietti e abbonamenti rendono circa 2 milioni e 600 mila euro l’anno (dati Agenzia TPL), cioè un quinto delle entrate previste per le stri- sce blu estese. Avanzerebbero comunque milioni per i “giochi” di bilancio” spiega il Comitato.
Dai dati forniti dall’Agenzia TPL, si stima che i biglietti e gli abbonamenti al trasporto pubblico locale generino circa 2 milioni e 600 mila euro all’anno, corrispondenti a un quinto delle entrate previste dalla sosta a pagamento estesa. Pertanto, sarebbe possibile coprire ampiamente i costi del trasporto pubblico gratuito, con un avanzo di bilancio che potrebbe essere destinato ad altre iniziative.
“L’esperienza di altre città, in Italia e in Europa, mostra che la sosta a pagamento, in sè, non serve a nulla. La riduzione del numero delle auto è minima e anzi peggiora il traffico perché aumenta la rotazione dei veicoli sugli stalli di sosta. Viceversa, i bus gratis incentivano a lasciare l’auto a casa e sono oggetto di sperimentazioni positive a Roma, Genova, Livorno e Ravenna, ma anche in Spagna e Lussemburgo (Bari invece rilascia un abbonamento annuo per soli 20 euro)” prosegue Isabella Tavazzi. “Cerchiamo di essere sempre positivi, ma questa decisione sconcerta. Perché dovrebbe essere un elemento bilanciato all’interno del PUMS, il piano mobilità che a Monza è in eterna elaborazione, praticamente sin dal 1999 quando si chiamava PUT”.