Extracosti

Pedemontana quanto mi costi: da Regione altri 600 milioni

La destinazione verrà votata in Regione il 25 luglio. A giustificarla, il rialzo dei tassi, i costi delle materie prime e nuove opere di compensazione.

carotaggi pedemontana mb
Le trivelle di Pedemontana per i carotaggi sulla Tratta C.

Altri 600 milioni di euro sul capitolo costi Pedemontana. Ha programmato di stanziarli Regione Lombardia che mercoledì ha presentato in Commissione Bilancio la proposta di assestamento destinata ad essere votata il 25 luglio. Con l’alzata di mano della maggioranza l’ingente cifra andrà a colmare una serie di costi aggiuntivi rispetto alle stime iniziali legati per lo più a inflazione, aumento dei tassi d’interesse e aumento dei costi delle materie prime.  Il dettaglio della somma lo ha spiegato l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia Alparone: per 175 milioni, si tratta di un prestito in conto soci, connesso alla stima dei tassi al rialzo che verrebbero poi restituiti. Dei restanti 431 milioni, 318mila sono extracosti per l’aumento delle materie prime mentre 113 milioni finanzieranno opere di compensazione ambientale aggiuntive.

La notizia di una nuova iniezione di soldi pubblici su un’opera infrastrutturale molto contestata ha sollevato le proteste dei gruppi ambientalisti e di forze d’opposizione rispetto ai costi. Una lettura articolata arriva dal Movimento 5 Stelle, rappresentato in Regione da Paola Pizzighini.

PIU’ COSTI PER PEDEMONTANA E MEZZI PUBBLICI PIU’ CARI

La consigliera associa lo stanziamento di 600 milioni per l’infrastruttura all’aumento delle tariffe del trasporto pubblico Trenord, varato lunedì. «Con il centrodestra in Lombardia funziona così – conclude – se c’è un aumento a pagare sei sempre tu. Infatti, quando l’aumento dell’inflazione fa crescere i costi del servizio di trasporto pubblico locale devono pagarlo i privati cittadini; quando invece l’aumento riguarda i costi faraonici di Pedemontana lo paga Regione Lombardia, però sempre con i soldi pubblici“.

I COSTI DI PEDEMONTANA

I numeri parlano: sommati ai 900 milioni di prestito, con rientro a partire dal 2045, che Regione Lombardia aveva stanziato la scorsa estate, per il capitolo Pedemontana si arriva alla cifra di “un miliardo e mezzo di soldi pubblici destinati all’eterna incompiuta -sottolineano i % Stelle – l’autostrada più costosa d’Italia, in poco più di un anno. Sono i numeri di un pozzo senza fondo che fa pensare più agli Emirati Arabi che alla Brianza”. Il Movimento 5 Stelle attribuisce questa emorragia ritenuta ingiustificabile a un’incapacità di visione, un errore senza fine.

GLI AMBIENTALISTI

Toni duri anche da parte degli ambientalisti che ieri hanno diffuso un comunicato di condanna nei confronti dell’importante rialzo di costi: “Altro denaro pubblico che si somma al fiume di facilitazioni e di supporti diretti e indiretti iniziati con la defiscalizzazione sugli utili futuri, accordata nel 2014 dal governo per 349 milioni di euro e proseguiti con gli interventi di Regione Lombardia”.

ALESSANDRO CORBETTA, LEGA

“Pedemontana è un’opera da fare – ha detto il consigliere di maggioranza brianzolo Alessandro Corbetta (Lega)- e siamo all’ultimo miglio. Facciamo ciò che è necessario per realizzare un progetto che riteniamo prioritario, importantissimo per la viabilità soprattutto del nodo di Milano, lungo l’asse nord-est. Lo sa bene chi perse le ore in macchina nel traffico”. E, più in generale sull’aspetto economico: “La Lombardia ha un’enorme capacità d’investimento. Basti pensare che quest’anno sono state finanziate opere per 700 milioni di euro. I 600 su Pedemontana sono in via precauzionale, certo, destinandoli a questa progetto non li metteremo su altre nuove opere, ma non è stato necessario sacrificare altri progetti già programmati, per garantire questo finanziamento”.

INTANTO GLI ITER…

Intanto gli ter per la realizzazione di Pedemontana proseguono e, con essi, i tentativi degli amministratori locali e della società civile di contenere l’impatto ambientale immane previsto. Sotto i riflettori c’è Lesmo, comune che ha intentato un ricorso al Tar contro la dichiarazione di pubblica utilità di Pedemontana il cui responso era atteso per oggi, 14 luglio. “Non c’è stata per ora alcuna pronuncia – ha riferito il sindaco Fracesco Montorio dopo l’udienza senza addentrarsi in tecnicismi- siamo in una fase di attesa e probabilmente occorrerà, considerato il periodo estivo, attendere un paio di mesi”.Tra le due parti ci sono stati anche un paio di incontri, su proposta di Pedemontana, nel quali sono state chieste due cose in particolare: riduzione del numero di corsie e percorso in galleria. Su questo fronte: tutto fermo, nessuna risposta. Per la Tratta C, quella interessata, i lavori devono decollare entro l’anno.

IN ARRIVO LE TRATTE B2 E C

Incontro interlocutorio poi, il 12 luglio in Provincia, per i sindaci di Barlassina, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Meda e Seveso, in vista dell’imminente avvio del cantiere di Pedemontana sulle tratte B2 e C. L’indicazione dei cinque sindaci, coordinati dal Sindaco di Cesano Maderno Gianpiero Bocca, recentemente nominato rappresentante della tratta B2 dall’Assemblea dei Sindaci, è quella di incaricare il Centro Studi PIM per un supporto tecnico ai Comuni che consenta di gestire al meglio la difficile fase di cantierizzazione della tratta, al fine di analizzare le documentazioni tecniche di Pedemontana e trasmettere le opportune segnalazioni per affrontare questo delicato momento della realizzazione dell’infrastruttura.

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