Economia

Segnali di rallentamento dell’economia in Brianza

Lo denuncia il segretario Cgil Walter Palvarini: ferie più lunghe, meno lavoro temporaneo per l'estate, a settembre cassa integrazione, "il Governo non minimizzi".

generica produzione
- Foto d'Archivio

“Segnali di rallentamento dell’economia anche in Brianza, bisogna affrontare i nodi storici. La narrazione del Governo che ‘va tutto bene’ ci preoccupa”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Brianza  Walter Palvarini, in un recente intervento che critica la linea del governo Meloni ma segnala anche in modo pragmatico quali sono le spie che occorre monitorare. Spie di un rallentamento economico che potrebbe manifestarsi già nei prossimi mesi sul territorio brianzolo per arrivare a un autunno “tiepido” e a un inizio 2024 difficile per la produzione industriale in provincia. Per esempio, come ha registrato la Camera del Lavoro di Monza e Brianza e dichiarato Walter Palvarini, “Si allungano i periodi di ferie, c’è meno ricorso al lavoro temporaneo per coprire i turni estivi e tutto fa pensare che ci siano meno ordini programmati”. Il leader della Camera del Lavoro di Monza si riferisce ad alcuni settori metalmeccanici, ma anche nella gomma plastica e in alcune aziende chimiche, mentre in altri settori, come il legno, i segnali sarebbero ancora positivi. “Il quadro è incerto – continua Palvarini – e già sappiamo che da settembre arriveranno alcune richieste di cassa integrazione”.

Walter Palvarini Cgil

SULLA BRIANZA IL VENTO NEGATIVO DELL’ECONOMIA DELLA GERMANIA

La Brianza sarebbe uno dei territori più esposti alle difficoltà che arrivano dalla Germania, in recessione da alcuni mesi, e a un rallentamento dell’economia. “Una buona fetta della produzione industriale del nostro territorio è legata alla Germania e ad altri paesi dell’Unione europea. Non siamo slegati e non possiamo
essere indifferenti a ciò che succede in Europa”, afferma Palvarini.
Il turismo oggi è un buon traino, si registra effettivamente un flusso di stranieri nel nostro Paese, ma questo, secondo la lettura della Camera del Lavoro Mb non risolve i nodi storici dell’economia. Lo sguardo va a quelle che Palvarini definisce “le urgenze che segnaliamo da tempo, a partire dalla condizione reddituale delle famiglie e dei lavoratori”. E ancora: “Ci rivolgiamo anzitutto ai lavoratori che stanno vivendo questi segnali di difficoltà, per dire loro che la Cgil c’è e che nelle prossime settimane continuerà il nostro impegno a tutela dei redditi e dei livelli occupazionali”.

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