“Servizio di Telefonia Sociale”: il progetto di ATS Brianza a sostengo dei più fragili

Il progetto, della durata di un anno, mira a coinvolgere e prendersi cura di almeno 1.500 persone nell’intera area delle province di Lecco e Monza Brianza.
Brianza. È stato lanciato il tanto atteso progetto “Servizio di Telefonia Sociale” nell’ambito dell’iniziativa promossa da ATS Brianza. Questa innovativa iniziativa vedrà la creazione di un servizio di contact-center dedicato ai cittadini fragili individuati dai Servizi Sociali dei Comuni.
“Sulla scorta di precedenti esperienze di telefonia sociale svolte sul territorio – abbiamo voluto mettere in campo una nuova modalità di erogazione che vede il pieno coinvolgimento dei Comuni. L’obiettivo auspicato è quello di consentire una migliore conoscenza delle problematiche relative alle fasce deboli, consentendo ai Servizi Sociali dei Comuni un’efficace presa in carico”, dichiara il Direttore Generale di ATS Brianza, dr. Carmelo Scarcella.
IL PROGETTO “SERVIZIO DI TELEFONIA SOCIALE”
A seguito di un rigoroso bando di gara, ATS Brianza ha assegnato il servizio, con determina 189 del 23.05.2023, all’associazione Auser Lecco, in collaborazione con Auser Volontariato Brianza. Il progetto, della durata di un anno, mira a coinvolgere e prendersi cura di almeno 1.500 persone nell’intera area delle province di Lecco e Monza Brianza.
Il progetto si inserisce nel quadro normativo previsto dalla Legge 23/2015 della Regione Lombardia, che punta a favorire la creazione di reti sussidiarie di supporto per affrontare fragilità sanitarie, sociali e socioeconomiche. Tra gli obiettivi chiave del progetto vi è il fornire un supporto integrato ai Servizi Sociali per la presa in carico del soggetto fragile, favorire la sinergia tra tutti gli attori della rete territoriale, individuare precocemente i bisogni per una segnalazione adeguata e una presa in carico tempestiva da parte dei servizi, e infine, ridurre o prevenire l’isolamento sociale nelle persone fragili.
“Il progetto ha una preminente valenza sociale, quindi, in forte integrazione con la programmazione sociale territoriale, è rivolto a molteplici categorie di destinatari. Con l’attività di Telefonia sociale sarà possibile offrire un ascolto attivo, capace di interpretare i bisogni della persona e individuare tempestivamente criticità e disagi emergenti, garantire un sistema sempre attivo e qualificato di supporto sociale, che contrasti l’isolamento e la solitudine, e orientare e dare informazioni rispetto alla rete di servizi territoriali”, spiega il Direttore Generale di ATS Brianza, dr. Carmelo Scarcella.
“L’elemento di innovazione che caratterizza l’iniziativa è legato al ruolo centrale attribuito ai Servizi Sociali dei Comuni: sono infatti gli assistenti sociali ad individuare i potenziali beneficiari e ad avviare l’aggancio al progetto, oltre che a mantenere un raccordo stretto con Auser. Ciò consentirà ai Comuni/Ambiti di valutare nel concreto le possibili ricadute positive sul processo di presa in carico del servizio sociale di base. Spetterà agli ambiti ed ai Comuni del territorio valutare successivamente se, ed in quale modo, il modello di intervento integrato proposto con tale progetto, possa risultare utile per concorrere a garantire una reale presa in carico dei bisogni dei loro cittadini più fragili garantendone la continuità nel tempo”, aggiunge il Direttore Generale di ATS Brianza.
Il progetto prevede anche l’avvio di un’attività puntuale di monitoraggio delle azioni e dei risultati raggiunti, a cura del Dipartimento PIPSS (Programmazione e Integrazione delle Prestazioni Sociosanitarie con quelle Sociali) dell’ATS della Brianza in stretta sinergia con gli Ambiti territoriali.