Sigilli per 10 milioni di euro ad una cooperativa soccorso in ambulanza

Il servizio di soccorso sarebbe stato fornito con un numero di ambulanze inferiore a quanto stabilito nei contratti, e alcune ambulanze non sarebbero mai state sanificate dopo l’utilizzo durante la pandemia legata al Covid.
Maxi operazione della Guardia di Finanza di Pescara che ha portato al sequestro di beni per un valore superiore ai 10 milioni di euro appartenenti a una cooperativa operante nel settore dei trasporti sanitari, con sede nell’hinterland milanese. L’azione si è svolta su richiesta della Procura della Repubblica ed è stata eseguita in diverse regioni del territorio nazionale, Lombardia inclusa.
Secondo le Fiamme Gialle, che hanno svolto le indagini tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, osservazioni ed intelligence, la cooperativa avrebbe turbato diverse gare d’appalto. Un piano studiato nei minimi dettagli basato sulla manipolazione dei prezzi attraverso fraudolenti e anomali ribassi. Il tutto sarebbe passato che attraverso lo sfruttamento dei lavoratori costretti a condizioni estreme: turni massacranti, mancanza di ferie, contributi e retribuzioni inferiori ai minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali.
Non solo: il servizio di soccorso sarebbe stato fornito con un numero di ambulanze inferiore a quanto stabilito nei contratti, e alcune ambulanze non sarebbero mai state sanificate dopo l’utilizzo durante la pandemia legata al Covid.

Per poter partecipare ai bandi la cooperativa avrebbe poi fatto ricorso ad un prestanome in modo da occultare l’effettiva gestione e direzione aziendale di uno degli indagati, già condannato in via definitiva nel 2017 per turbativa d’asta, ed evitando così l’esclusione dalle gare. Tra i reati contestati, anche l’associazione a delinquere. Gli indagati infatti, avrebbero escogitato l’architettura criminale accordandosi, preventivamente, anche sulle piazze da spartirsi e sui ruoli da ricoprire.
L’attività svolta dalla cooperativa non verrà comunque interrotta; il GIP del Tribunale di Pescara, per evitare ingiusti licenziamenti, ha incaricato un amministratore giudiziario per la gestione e la continuazione del servizio sanitario, a tutela dell’economia legale e della salute pubblica.
Nonostante il sequestro dei beni e il coinvolgimento degli indagati, il servizio di trasporto sanitario non verrà interrotto. Il GIP del Tribunale di Pescara ha deciso di nominare un amministratore giudiziario per gestire e continuare il servizio, al fine di tutelare l’economia legale e la salute pubblica. Questa scelta è stata fatta anche per evitare ingiusti licenziamenti e garantire che il servizio essenziale di trasporto sanitario prosegua senza interruzioni.