La questione

Emergenza taxi, le associazioni dei conducenti contro le decisioni del Governo

Il Decreto Omnibus apre a concorsi per un incremento del 20% di nuove licenze. Gli operatori, che minacciano anche uno sciopero, preferiscono misure immediate per avere più auto bianche in strada.

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Il discorso non è ancora chiuso, ma le decisioni del Governo sulle carenze di taxi, contenute nel Decreto Omnibus appena approvato dal Consiglio dei ministri, hanno reso ancora più agitate le acque di un settore già da mesi sulle spine. Anche a Monza e in Brianza.

Alcune delle associazioni di categoria e delle numerose sigle sindacali, che da tempo denunciano  la necessità di intervenire per avere più auto bianche in strada e far fronte ai disagi di molti utenti, turisti in primis, hanno sin da subito minacciato lo sciopero.

Nel mirino dei tassisti un provvedimento in cui, tra le altre cose, si prevede che le città metropolitane, i capoluoghi e i comuni sede di aeroporti internazionali possano bandire un concorso straordinario, aperto a nuovi operatori, sino a un incremento del 20% di nuove licenze.

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LE NOVITA’

Il Decreto Omnibus, che a settembre dovrà iniziare l’iter per la conversione in legge, interviene anche sulle licenze temporanee, prorogabili per 24 mesi, il raddoppio dell’Ecobonus per l’acquisto dei taxi necessari all’esercizio delle nuove licenze e una minore burocrazia sullo strumento della doppia guida per affrontare i picchi turistici.

In attesa degli sviluppi settembrini della questione taxi, uno spiraglio di dialogo tra le associazioni di categoria e le sigle sindacali e il Governo è costituito dal fatto che dal provvedimento del Consiglio dei ministri, in extremis, è stata esclusa l’ipotesi di cumulabilità delle licenze definitive.

Una decisione presa proprio per venire incontro ad uno dei punti più contrastati dai tassisti, che temono norme orientate a favorire l’ingresso nel settore di multinazionali e avrebbero preferito da parte del Governo misure capaci di aumentare subito le auto bianche in circolazione senza mettere mano al numero di licenze.

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Gianfranco Acquaviva

LA PROTESTA

Proprio quest’ultimo è il punto di partenza del ragionamento di Gianfranco Acquaviva, Segretario di T-asso Taxi Milano, associazione di categoria dei tassisti di APA Confartigianato Imprese Milano-Monza e Brianza. 

Che in questi giorni ha promosso a Milano, simbolo di un’emergenza taxi che riguarda tutta la Lombardia e, soprattutto, il bacino di utenza degli aeroporti, una singolare forma di protesta.

I taxi girano con un adesivo blu ed uno slogan che recita: “Ecco la soluzione che serviva. Seconda guida: due turni, due taxi in uno”. Un messaggio chiaro che, nelle intenzioni dei promotori, non esclude altre azioni dimostrative nei prossimi giorni e settimane.

LA PROPOSTA

“Si chiede l’applicazione della legge 248, conversione in legge del decreto Bersani, prima di procedere a qualsiasi richiesta di aumento del contingente o di nuove licenze qualsiasi titolo – spiega Acquaviva – questo provvedimento è immediatamente eseguibile, basta una determina dirigenziale ed in una settimana è possibile dare il via al reclutamento dei secondi conducenti“.

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“Questa misura è preferibile alle nuove licenze, specialmente se date a titolo gratuito, in quanto il secondo conducente dovendo pagare un affitto è stimolato a dare servizio – continua il Segretario di T-asso Taxi Milano – inoltre l’autorizzazione di secondo conducente può essere concessa nei turni di maggior richiesta di servizio e questo non è possibile farlo con l’emissione di nuove licenze”.

“Non si può imporre ai nuovi licenziatari di operare in turni predefiniti – aggiunge – se poi le licenze vengono date a titolo gratuito il problema di scarso rendimento aumenta esponenzialmente”.

SICUREZZA STRADALE

Mentre ancora si dovrà mettere un punto definitivo alle norme approvate dal Decreto Omnibus, c’è un’altra questione che sta creando più di una discussione all’interno della categoria dei tassisti. Si tratta di una sperimentazione per la sicurezza stradale, voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

alcol test

In sostanza chi, su base volontaria, una volta uscito dalla discoteca, si sottopone all’alcol test e risulta aver superato il limite consentito per mettersi alla guida, ha diritto ad un voucher per tornare gratis in taxi a casa.

PROBLEMA SOCIALE

“Come è stato pensata questa iniziativa rischia di essere un flop e, soprattutto, per l’ennesima volta si mette in carico al servizio taxi delle competenze che non sono sue – afferma Acquaviva – l’accompagnamento a casa di persone alterate dall’alcol o da sostanze stupefacenti si può mettere in campo, ma deve essere una sinergia tra istituzione pubblica, gestori delle discoteche e personale sanitario“.

“Si tratta, infatti, di un problema sociale in cui tutti devono essere coinvolti – continua il Segretario di T-asso Taxi Milano – bisogna organizzare delle aree fuori dalle zone della movida dove ci sia anche del personale sanitario che sia in grado di portare le persone ad una stato di trasportabilità per i tassisti”.

 

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