I 5 ecomostri della Brianza pronti a risorgere

15 agosto 2023 | 08:31
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I 5 ecomostri della Brianza pronti a risorgere
L'area Nord di Villasanta.

Edifici incompiuti, ruderi infestati da topi e vegetazione, rifugi clandestini e sedi per rave party. “Tour” tra gli obbrobri urbanistici brianzoli che stanno svoltando.

Anche la Brianza ha i suoi ecomostri: carcasse di cemento che giacciono in semi-abbandono, tra vegetazione infestante, topi e graffiti. Spesso anche a due passi (o addirittura dentro) dai centri urbani.  C’è chi non si è fatto fermare dai cartelli di proprietà privata e dai pericoli di un cantiere abbandonato, violando gli ingressi per assaporare (de gustibus…) il fascino dei luoghi abbandonati. Ed è così che alcuni di questi luoghi nel tempo si sono trasformati in rifugi clandestini, “laboratori creativi” per i writers, set per selfie scenografici da teenager o, addirittura, per rave party. Ma la buona notizia è che alcuni degli ecomostri di Brianza si preparano proprio in questo periodo a rinascere dalle loro ceneri. A favorire la redenzione sembra contribuire il nuovo mood politico: no al consumo di suolo, sì al recupero di aree già compromesse. Ecco allora alcuni di più tristemente noti ecomostri made in Brianza per i quali sono stati compiuti i primi passi di una rigenerazione.

AREA NORD: DA SCHELETRO A RSA

villasanta ecomostro area nord

Il maxi-hotel di Villasanta spuntato prima del 2008 non è mai andato oltre lo scheletro in cemento armato per via di un abuso edilizio; di questioni legali e guai finanziari che hanno dilatato i tempi d’intervento fino a fermarli. Il deterioramento, i vincoli urbanistici introdotti negli anni, le mutazioni del mercato hanno impedito finora una rinascita urbanistica del comparto, in parte privato e in parte comunale. Negli anni è diventato meta dei graffitari e in un caso anche di ragazzini sorpresi dalla Polizia locale a scattarsi selfie all’ultimo piano con lo strapiombo di sfondo.

Lunga fila di aste indette dal curatore del fallimento andate deserte e finalmente, pochi mesi fa, la società Le Residenze s.r.l. si è aggiudicata l’acquisto a circa un milione di euro (la prima asta era stata battuta a 6 milioni). L’operatore ha iniziato a dialogare con il Comune. L’iter è agli inizi, ma, secondo indiscrezioni, vorrebbe realizzare una rsa inserita in un parco pubblico.

Gli irriducibili del true crime attenderanno i lavori immaginando che possano portare alla luce il misterioso cadavere segnalato lo scorso anno da un anonimo elettore di Villasanta che scrisse su una scheda una improbabile confessione spiegando di avere ucciso un uomo e  averlo seppellito all’Area Nord. Le indagini e le ricerche non hanno portato a nulla.

Restando a Villasanta non si può non citare in fatto di ecomostri il comparto dell’ex Lombarda Petroli, ex raffineria teatro anche di uno sversamento di gasolio di immani proporzioni, in parte produttivo, in parte inattivo. Il sito, individuato come uno dei Siti Orfani, è stato inserito nell’elenco del Pnrr che finanzierà la bonifica per 7 milioni di euro. Le procedure, con Regione Lombardia come soggetto attuatore e il Comune coinvolto in fasi operative, è in atto.

VIA TALAMONI A BRUGHERIO: DALLO SCAVO ALLA LOGISTICA

brugherio via talamoni ecomostri

Nel vecchio Piano di insediamento produttivo di via Talamoni a Brugherio con vista sulla A4, si sono insediate negli ultimi 15 anni numerose realtà aziendali. Due le ferite nel tessuto urbano dell’area: una palazzina mai terminata e un enorme scavo con piccole strutture laterali che nel tempo è stato meta dello scarico abusivo di rifiuti e di vegetazione selvaggia. La recinzione, ripristinata pochi mesi fa, è rimasta a lungo compromessa con il rischio che qualcuno potesse cadere nello scavo. In passato si è parlato di un ipermercato che però non ha mai visto la luce. Anche in questo caso il segnale positivo per una rigenerazione dell’enorme voragine è l’acquisto mediante asta da parte di un operatore. Si tratterebbe di una società svedese che produce camion e che vorrebbe insediare nel Pip di via Talamoni a Brugherio il comparto della logistica.

Niente da fare invece per la palazzina (foto qui sotto): in passato fu preda degli accampamenti rom e di rave party di portata provinciale in cui restò ferito un ragazzo. Al momento nessuno la vuole.

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MAGIC MOVIE PARK MUGGIO’

Nato come multisala, e poi trasformato in centro commerciale, per anni è teatro di incuria, scarico indiscriminato di immondizia e meta di vandali, sbandati e tossicodipendenti. Solo nell’ultimo anno si sono registrati un rave party tra ragazzi interrotto dai carabinieri e un incendio. Quello che un tempo era un cinema con 15 sale, diventato una discarica a cielo aperto nel parco del Grugnotorto, è un comparto così problematico dal punto di vista di decoro e sicurezza che il Comune di Muggiò, nel 2021, ha partecipato all’asta per acquistarlo al costo di 1 milione 650 mila euro e sottrarlo all’abbandono.

magic-movie-discarica

Le ultime notizie sono un promettente e concreto segnale di speranza in una rinascita. la scorsa settimana l’Amministrazione di Muggiò ha assegnato i lavori alla Associazione temporanea d’imprese che si è aggiudicata la gara. Nella giornata del 9 agosto il sindaco Maria Fiorito ha integrato l’ordinanza di divieto d’accesso all’area con la concessione d’ingresso agli operatori. nella settimana di Ferragosto Enel svolgerà lavori propedeutici presso una cabina elettrica e per settembre si prevede la cantierizzazione e l’avvio dell’abbattimento. Saranno smantellati i 75mila metri cubi di volumi per lasciare spazio… allo spazio. Nessun edificio, solo parco, ha ricordato ferma il sindaco. Aggiungendo che è in fase di progettazione un pump park per i giovani, ovvero un’area organizzata con sentieri per le ciclo-evoluzioni. L’Ati appaltatrice ha infatti solo l’incarico della demolizione che avverrà senza implosioni o abbattimenti ma con un vero e proprio smantellamento, pezzo per pezzo, materiale per materiale, con smaltimento sul posto mano a mano che procedono i lavori. Questa modalità incide in modo protagonista sui costi. L’incarico è stato assegnato con una gara a base d’asta di 2 milioni 366mila euro. Il ribasso d’asta è stato rilevante: 24.9%. Intanto l’Amministrazione ha intercettato (questo uno dei fattori che hanno dilatato i tempi dal 2021 a oggi) un finanziamento attraverso un bando del Pnrr per 2 milioni 60mila euro.

AREA EX SCOTTI MONZA: UN NUOVO QUARTIERE

In via di riqualificazione c’è anche la celebre area dell’ex Feltrificio Scotti di Monza (poi Scotti&Ferraio e poi demolito) con un Programma integrato d’intervento pubblico-privato. Il Pii, già avviato nella porzione sinistra (guardando da via Battisti) sarà oggetto di una piccola variante che si suppone si concretizzerà per l’autunno, mentre al momento è prevista sotto forma di atto d’indirizzo. La variante cancella l’auditorium che sarà invece realizzato presso l’area ex Colombo: a pagare è l’ex Scotti ma la progettazione, già partita con la fase preliminare, è in capo ai progettisti dell’ex Colombo. Al posto dell’auditorium, in area ex Scotti, troverà sede una piazza, nella parte a destra. Altri ritocchi sono in fase di trattativa con il Comune di Monza ma riguardano più che altro alcune distribuzioni e non l’entità dei volumi. Su questi temi l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti ha incontrato di recente vertici e progettisti del fondo di investimento titolare. Nella Casa delle Aste, è intenzione della co-proprietà “Fondazione De Ponti” insediare un liceo musicale. Il resto del comparto sarà un mix di funzioni commerciali, residenziali, con la piazza, una ciclabile e altre funzioni pubbliche previste dall’elenco delle cessioni. Il recupero pone fine a una situazione di degrado sotto gli occhi di tutti e a due passi dal centro.

nuovo progetto area scotti

EX CLINICA SANTA MARIA SEREGNO: FORMAZIONE E INNOVAZIONE

A Seregno l’ex clinica Santa Maria è stata definita a lungo ecomostro non tanto per ragioni strutturali (la sua storia e attività sono state floride) quanto per lo stato di degrado del suo fine vita. Dopo 50 anni di attesa, pochi mesi fa, sono terminati i lavori di abbattimento e oggi, ha confermato il sindaco Alberto Rossi, l’area è completamente libera. Qui il futuro è già disegnato, il Polo dell’Innovazione, anche se la concretizzazione dei progetti dipende in parte anche dai finanziamenti. Il Comune di Seregno è coinvolto in una selezione ristretta per accedere a un bando regionale destinato a rigenerazione urbana e innovazione che potrebbe portare 2 milioni e mezzo di finanziamento. Lo si saprà plausibilmente entro al fine dell’anno.

seregno ex clinica santa maria

Cosa è previsto nell’ex clinica Santa Maria?Per metà, formazione: il raggruppamento degli Its Rizzoli incentrati su discipline innovative e legati a doppio filo alle imprese del territorio. Gli istituti sono in parte già attivi da due anni ma la prospettiva è quella di arrivare a 12 classi per circa 300 studenti. La visione sembra centrata: tutti gli studenti che hanno chiuso il ciclo di studi post diploma pochi mesi fa sono già stati assunti dalle imprese del territorio, ha informato il sindaco. E sono così ambiti che uno degli studenti, quest’anno, faceva avanti-indietro tutti i giorni tra Seregno e il suo Comune: Desenzano del Garda. L’altra metà del comparto sarà destinata a una rete di realtà accomunate dalla stessa vocazione: quella per l’innovazione e la tecnologia. Si prevedono imprese, stat up, incubatori, associazioni di categoria, spazi di coworking e molto altro. Tutto in una struttura che non poteva non avere una forte impronta alla modernità (fotto qui sotto).

seregno polo dell'innovazione ex clinica Santa Maria