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Seveso, scintille tra sindaca e consigliere. La risposta di Aceti alla richiesta di dimissioni

4 agosto 2023 | 10:41
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Seveso, scintille tra sindaca e consigliere. La risposta di Aceti alla richiesta di dimissioni
Il consigliere Pietro Aceti

Continua il botta e risposta tra Alessia Borroni, sindaca e Pietro Aceti, consigliere di minoranza. Lei chiede le sue dimissione, e lui fa altrettanto

Seveso. Continua il botta e risposta tra il consigliere di minoranza Pietro Aceti e la sindaca Alessia Borroni. Dopo le polemiche sollevate da Aceti su alcuni disservizi della piattaforma ecologica di via Eritrea, subito era arrivata la replica del primo cittadino di Seveso che, al nostro giornale, aveva dichiarato: “Siamo in emergenza, ci vuole pazienza”. La questione però è andata oltre la piattaforma ecologica. Per la sindaca Borroni, come abbiamo riportato nel nostro articolo, “il consigliere Aceti, che è all’estero da tempo, non ha più la percezione reale del suo territorio. Dovrebbe dimettersi e fare un favore ai cittadini”.

LA REPLICA DEL CONSIGLIERE PIETRO ACETI

Dichiarazioni forti quelle dalla sindaca Alessia Borroni a cui Aceti risponde, attraverso un comunicato stampa divulgato: “Le ragioni di tali dimissioni sarebbero, secondo la Sindaca, il mio distacco con la realtà sevesina. Insomma, per la Sindaca a Seveso va tutto bene, i disservizi non ci sono e tutto sarebbe solo un mio errore di percezione dato dalla mia assenza. Non esistono cittadini esasperati dall’inefficienza comunale ma solo leoni da tastiera polemici. Una visione molto discutibile visto che il 21 Luglio mi trovavo in Italia e visto che la Sindaca, per sua stessa ammissione, ha visitato la piattaforma ecologica solo il 3 Agosto, dopo la mia segnalazione, 10 giorni dopo il nubifragio, trovando una situazione ancora insostenibile tanto che -riporto le sue parole- “alle ore 10 il cassone del verde era già pieno”. Ma è un errore mio di percezione – si legge nella nota – Mi duole dover ricordare alla nostra Sindaca che l’Italia si basa su un modello di democrazia rappresentativa dove i cittadini scelgono un rappresentante che porti istanze in aula. Dunque, la mia percezione, i miei occhi, le mie orecchie sono tutte le persone che lavorano con me nella lista che mi sostiene, una lista fatta di gente comune, mondo dell’associazione, tecnici, ingegneri e addirittura un Sindaco emerito. Sono loro i primi promotori delle istanze che poi io rappresento nei miei ruoli di Consigliere. Mi duole dover ricordare le basi del funzionamento politico italiano al nostro primo cittadino, che forse, ormai accecata da manie di
superiorità, credendosi donna sola al potere ha dimenticato che i miei comunicati sono il frutto del pensiero di una comunità, ha dimenticato che lei, che io, non rappresentiamo noi stessi ma una comunità e una funzione. Si chiama democrazia rappresentativa, funziona così.”

Pietro AcetiPietro Aceti, consigliere

E ancora: “Dopo tutto che la nostra Sindaca non fosse avvezza a questi concetti lo si era capito vedendo il modo in cui lavora: per esempio non avendo ancora convocato alcune commissioni di studio e progettazione, nonostante il regolamento le imponga di farlo entro 6 mesi dall’inizio del mandato. Oppure come non reputi necessaria una commissione paesaggio nel momento in cui grandi cambiamenti avvengono nella nostra città come nel caso dell’ormai ex hotel Vecchia Brianza, o come quando fa avviare il procedimento per il nuovo PGT (documento che tra le altre cose definisce terreni edificabili o meno) a fine Luglio, chiedendo ad Associazioni, Cittadini ed Aziende di fornire le loro proposte e suggerimenti entro 30 giorni, ovvero nel mese di Agosto durante le vacanze estive. Della serie: “accogliamo ogni proposta, ma se non ci sono è meglio”.

Il consigliere Pietro Aceti, chiude la sua replica così: “Chiudo ricordando alla Sindaca che dovrebbe essere ben contenta che nella sua minoranza ci sia un consigliere che, nonostante sia lontano, si impegna, lavora e si applica per il bene della Città. Ricordo, inoltre, che le mie interrogazioni urgenti sono ancora senza risposta, invito la sindaca ad impegnarsi nella gestione della corrispondenza piuttosto che dedicarsi a puerili repliche sui giornali o a raccogliere foglie per strada. Insomma, che la sindaca rispolveri le basi delle sue funzioni e faccia ciò per cui viene pagata dai cittadini, altrimenti si dimetta”-.