Calci, pugni e follia in Questura per evitare il rimpatrio: “Nel mio Paese non ci torno”

9 agosto 2023 | 07:56
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Calci, pugni e follia in Questura per evitare il rimpatrio: “Nel mio Paese non ci torno”
Polizia Monza

Una drammatica sequenza di eventi si è svolta nella giornata di lunedì 7 agosto nella Questura di Monza e Brianza, quando un cittadino marocchino di 28 anni, appena scarcerato dopo aver scontato una pena di sette anni di reclusione per reati legati allo spaccio di stupefacenti, ha scatenato il caos minacciando il personale di Polizia e tentando di fuggire.

Il giovane, arrivato in Italia nel 2015 attraverso uno sbarco irregolare in Puglia, è stato coinvolto in attività di spaccio di droga fin dai primi giorni. Nel 2017 è stato condannato a quattro anni di reclusione per lo stesso reato, sentenza confermata in appello. Nel maggio 2020, dopo aver scontato la pena, è stato emesso un provvedimento di espulsione nei suoi confronti. Tuttavia, anziché obbedire all’ordine del Questore e lasciare il territorio italiano, il giovane ha scelto di continuare le sue attività illegali, tornando a spacciare all’interno del parco delle Groane nel comune di Solaro. Nel corso delle indagini, è stato scoperto che aveva istituito una piazzola di spaccio all’interno della boscaglia, dove sono stati trovati stupefacenti, bilancini di precisione, contanti e telefoni cellulari. Nel 2021, è stato nuovamente arrestato e condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre a un’interdizione dai pubblici uffici.

CALCI, PUGNI E MINACCE AGLI AGENTI: CERCA DI DARE FUOCO AD UN MATERASSO

Tuttavia, la storia del 28enne marocchino non si è fermata qui. Dopo essere stato rilasciato il 7 agosto, è stato accompagnato presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Monza per essere collocato nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Potenza. Qui, il giovane ha iniziato a mostrare segni di agitazione e protesta contro il suo imminente rimpatrio. Ha cercato di ingoiare un anello e ha cominciato a gridare e a lanciare minacce contro gli agenti di polizia.

Per la sicurezza dei poliziotti presenti negli uffici e per garantire la stessa incolumità del soggetto, il giovane è stato fatto accomodare all’interno della saletta dei fermati, così da precludere atti inconsulti o autolesionisti. In un primo momento l’uomo sembrava essersi calmato ma all’improvviso ha dato in escandescenza impedendo l’accesso agli agenti nella stanza, tenendo chiusa la porta e tirando pugni in direzione dei poliziotti,tentando di dar fuoco al materassino in gomma piuma presente, ma senza esito.
Una volta entrati per porre in sicurezza il ragazzo e per evitare nuovi atti pericolosi, l’uomo si è scagliato violentemente verso gli operatori di polizia sferrando diversi pugni e calci, nonché colpendo chiunque gli capitasse a tiro. Nel tentativo di calmare la situazione, gli agenti hanno utilizzato lo spray al peperoncino, ma senza successo. Il giovane ha continuato a resistere con violenza, danneggiando la struttura e cercando di fuggire dalla finestra presente nella sala.
Dopo aver percorso alcuni metri all’interno del perimetro della Questura, è stato raggiunto e fermato. La situazione è diventata così pericolosa che è stato necessario l’intervento di sei agenti per immobilizzarlo.

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ARRESTO E RIMPATRIO

Attesa la flagranza del reato e la gravità della condotta, il giovane è stato arrestato per i reati di danneggiamento e di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, ed associato presso il carcere di Monza San Quirico, a disposizione della Procura della Repubblica di Monza per il giudizio direttissimo davanti al Tribunale di Monza fissato per la mattinata di martedì 8 agosto.
All’esito dell’udienza il giudice lo ha condannato ad anni 1 mesi 6 di reclusione concedendo il nulla osta all’espulsione.
Pertanto, grazie ad un altro posto messo a messo a disposizione dalla Direzione Centrale per l’Immigrazione presso il CPR di Milano, il Questore della provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, disponeva l’accompagnamento e il collocamento dello straniero presso il predetto CPR, dove lo stesso nel pomeriggio di martedì 8 agosto è stato accompagnato e collocato dai poliziotti, e sarà trattenuto per il tempo strettamente necessario al definitivo allontanamento dal territorio nazionale.