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Alessandra Dolci a Desio, dopo “Infinito” il volto della ‘ndrangheta è cambiato

20 settembre 2023 | 09:14
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Alessandra Dolci a Desio, dopo “Infinito” il volto della ‘ndrangheta è cambiato

La coordinatrice della direzione distrettuale antimafia di Milano è intervenuta ad una serata organizzata dal Circolo Culturale Pro Desio e BrianzaSicura. A 13 anni dalla maxi operazione anti ‘ndrangheta Infinito, che ha coinvolto la città, ha parlato delle nuove strategie della criminalità organizzata.

“Una delle prime indagini di cui mi sono occupata quando ero alla procura di Monza riguardava alcuni soggetti desiani. Ricordo i servizi di osservazione al quartiere Boschetto”.  Inizia subito con un riferimento diretto al legame tra Desio e la ‘ndrangheta Alessandra Dolci, coordinatrice della direzione distrettuale antimafia di Milano, intervenuta lunedì  alla serata dal titolo “La caduta e il riscatto.  Le mafie a Desio e in Brianza oggi”  presso la sala congressi del Banco Desio, su invito del circolo culturale Pro Desioe dell’associazione BrianzaSiCura.

Davanti ad un numerosissimo pubblico, intervistata da Roberto Beretta, il magistrato ha affrontato temi importanti come la presenza della mafia in Brianza, le nuove strategie adottate dai clan, il legame tra mafiosi e imprenditori, la perdita del senso di solidarietà e la conseguente diffusione della criminalità organizzata, per arrivare ad affermare, con determinazione, che “ciascuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità” e che “non è possibile girare la testa davanti a situazioni di illegalità”.  “Bisogna segnalare –   ha detto la pm  – Che cittadini siamo se ci tiriamo indietro?”

alessandra dolci a desio mb

Gli uomini dell’inchiesta anti ‘ndrangheta Infinito

Nel pubblico, oltre alle autorità, erano presenti anche alcuni degli uomini delle forze dell’ordine che hanno partecipato alla maxi operazione Infinito del 2010, che ha coinvolto in pieno la città di Desio, dove era presente una ‘locale’  di ‘ndrangheta. Lo ha ricordato la dottoressa Dolci. “A Desio la caserma dei carabinieri era la base dell’indagine Infinito. Abbiamo ottenuto un risultato importantissimo. Con ricadute anche politiche. C’era uno spaccato allarmante, con legami tra politici e soggetti in odore di ‘ndrangheta“.  “È stato fatto un passo avanti?” si è chiesta la pm, rivolgendosi poi al pubblico: “Dovete dirlo voi cittadini se è stato fatto un passo avanti. Io mi auguro di sì”.

alessandra dolci a desio mb

“Il volto della ‘ndrangheta è cambiato”

“Da quell’inchiesta sembra che sia passato un secolo. Il volto della ‘ndrangheta è cambiato”.  In questi anni, come hanno descritto anche le relazioni della Dia, la criminalità organizzata ha assunto nuove modalità di azione. Ha cambiato strategia. “Nell’indagine Infinito noi abbiamo documentato sul territorio ben 24 summit di ‘ndrangheta. Ora non ci sono più riunioni. I mafiosi sono diventati accorti. Hanno messo da parte i riti, anche se continuano a riconoscersi nelle tradizioni. Non parlano più in auto, dove rischiano di essere intercettati. E non ci sono più omicidi. Le famiglie cercano di andare d’accordo. La nostra  strategia è quella di colpirli sui reati economici, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa”.

alessandra dolci a desio mb

Il rapporto tra mafia e imprenditori

La mafia oggi è molto attratta dal mondo imprenditoriale. “I mafiosi non tralasciano nessuna attività che possa portare ad un ritorno economico e al consenso sociale. Si insinuano in tutti i settori, anche nello sport come hanno dimostrato alcune recenti inchieste. La loro immagine è cambiata. Oggi vengono visti come risolutori di problemi, persone che fanno piaceri alla gente”. Nel corso della serata è stato affrontato anche il tema del rapporto tra mafiosi e imprenditori. “Gli imprenditori che danno lavoro a società in odore di mafia lo fanno spinti dal profitto. Succede nei settori di servizi di pulizia, facchinaggio, logistica. Oppure nei bar e ristoranti. Spesso nei piccoli comuni ci sono i bar di riferimento dei mafiosi. A Desio questo fenomeno c’è stato in passato”. 

Essere educati all’onestà è fondamentale

La pm non ha nascosto la sua preoccupazione per il futuro: “E’ venuta meno la coesione sociale, il senso di solidarietà è scomparso, abbiamo un vocazione individualistica e abbiamo perso valori. Essere educati all’onestà fa  la differenza. I valori positivi fanno la differenza. Voglio essere ottimista, ma qualche timore ce l’ho. Mi preoccupa il venir meno dello spirito di solidarietà. Ci sono imprenditori  che per aggiudicarsi la loro fetta di mercato si alleano con i mafiosi per vincere la concorrenza. Com’è possibile? Quando, anni fa,  al mio paese qualcuno deviava dalla retta via e riportava una condanna,  gli si faceva il vuoto sociale intorno. Ora vedo soggetti condannati col 416 bis considerati operatori economici più importanti di altri. Mi chiedo:  cosa è successo? Cosa è cambiato?”.
Cosa possiamo fare noi? E’ la domanda sorta spontanea dal pubblico. “Segnalare . Non girare la testa davanti all’illegalità. Per esempio, se vedete cumuli di macerie  abbandonati sulla strada e un via vai di camion, segnalatelo alla polizia locale.  Ciascuno deve assumersi le sue responsabilità. Altrimenti che cittadini siamo se ci tiriamo indietro?”