Incidente diplomatico

Giallo Pride ad Arcore: l’organizzatore accusato di mentire chiede pubbliche scuse al sindaco

Una mail partita dal municipio comunica al Boa il patrocinio gratuito, ma il Comune sostiene si tratti di una menzogna. Improvvisata in consiglio degli organizzatori offesi.

arcore giallo pride
Oscar Innaurato e Livia Perfetti di Boa hanno atteso il sindaco fuori dal Consiglio.

Il giallo del Pride tiene banco ad Arcore: in consiglio comunale questa sera, 11 settembre, il sindaco Maurizio Bono ha ribadito che nessuno dal Comune ha mandato la mail con la quale si concedeva il patrocinio alla manifestazione LGBT in programma per il 16 a Monza. Mail che però risulta ricevuta da Brianza Oltre l’Arcobaleno, organizzatore dell’evento. Il mistero per ora è irrisolto: chi ha inviato quella missiva? Da dove è partita? Perchè l’Amministrazione dice di non saperne nulla?

IL COMUNICATO STAMPA SPINOSO

La  questione ora rischia di assumere proporzioni ingenti e di sfociare nelle vie legali. A spingerla in quella direzione, è il comunicato stampa ufficiale del Comune, pubblicato nel pomeriggio di oggi e marcatamente ostile all’organizzazione del Pride. Recita il passaggio più forte: “L’adesione ‘farlocca’ di Arcore annunciata dagli organizzatori è un maldestro tentativo di generare pubblicità attorno ad un evento degno di nota nella sua essenza, ma lasciato in mano a persone che fanno della menzogna uno stile di vita per un quarto d’ora di pubblicità in più”. Da qui l’improvvisata che due degli attivisti del Boa hanno fatto stasera al sindaco Bono alla fine del consiglio. Dopo avere assistito alla seduta, Oscar Innaurato e Livia Perfetti hanno avvicinato il primo cittadino e chiesto un confronto.

arcore giallo pride

L’IMPROVVISTA DEGLI ATTIVISTI

Nel breve confronto Bono ha  negato che il Comune di Arcore abbia dato l’ok al patrocinio, concentrandosi sull’ipotesi del baco nel sistema informatico (al vaglio dei tecnici informatici) e ha dato appuntamento al 14 settembre ai due organizzatori. Ma nel frattempo Boa ha chiesto “pubbliche scuse per il danno d’immagine arrecato”, una dichiarazione che ha tutto il sapore di un suggerimento degli avvocati. Il che ha qualcosa di paradossale, considerato che il primo cittadino è un avvocato e che il testo pubblicato sul sito istituzionale del Comune dà una interpretazione netta e non opportunamente sostenuta da prove.

L’OPPOSIZIONE

Contro il comunicato ha tuonato anche l’opposizione in consiglio comunale. Luca Monguzzi si è detto allibito: “su quel comunicato stampa c’è il logo di un ente pubblico, seguito da sfottò, propaganda e toni che andrebbero evitati. Fateveli con i vostri simboli di partito questi comunicati, non a nome dei cittadini”. Stessi toni per Michele Calloni che ha definito incomprensibile il tono offensivo del comunicato e invitato poi Bono a  presentare pubbliche scuse e a fare denuncia alla Procura “perché se davvero un baco nel sistema ha generato una risposta automatica, il fatto è gravissimo, sotto il profilo della privacy e della gestione di dati personali”.

Il sindaco su questo piano ha detto di avere già dato mandato ai tecnici di fare tutte le verifiche del caso per capire cosa sia accaduto. La mail infatti risulta inviata dal Comune (vedi foto sotto).

pride arcore 2023

Sempre nella giornata di oggi Bono dichiarava anche a MB News che, interrogati, i funzionari hanno negato di avere spedito la mail di adesione. Un rompicapo che solo gli esperti informatici potranno risolvere. Probabilmente senza neppure troppa fatica.

 

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