Cronaca

“Nonna sono malata, mi servono soldi per curarmi”: la nuova truffa agli anziani

Una truffa senza scrupoli, non solo perchè fa leva sui sentimenti delle persone, ma ancor di più perché le vittime sono anziani indifesi.

- Foto d'Archivio

Nonna, mi servono i soldi per curarmi“. E’ iniziato tutto così, con una telefonata da quella che si è spacciata come la nipote in difficoltà e gravemente malata. Una truffa senza scrupoli, non solo perchè fa leva sui sentimenti delle persone, ma ancor di più perché le vittime sono anziani indifesi.  Una serie di raggiri telefonici sta colpendo in particolare le persone nella terza età, portando a nuove segnalazioni di situazioni potenzialmente pericolose. Le chiamate spesso coinvolgono individui che si presentano come avvocati, operatori di Forze dell’Ordine o funzionari di enti vari, che cercano di indurre le vittime a inviare denaro in risposta a simulazioni di emergenza che coinvolgono i loro congiunti (solitamente figli o nipoti).

L’ultimo episodio segnalato è avvenuto a Ceriano Laghetto, dove una anziana signora ha ricevuto una chiamata da una giovane donna che si è spacciata per sua nipote. Le ha chiesto denaro per affrontare cure mediche urgenti. Ciò che rende questi tentativi di truffa ancor più pericolosi è la conoscenza dettagliata che gli aggressori sembrano avere sulla vita e sulle abitudini delle persone coinvolte.

Durante le chiamate ripetono il nome dei parenti interessati, spesso fornendo anche particolari come il luogo di lavoro, la composizione familiare o il modello dell’auto. Questi dati, apparentemente personali, sono spesso ottenuti attraverso il passaparola o l’osservazione discreta condotta nei giorni precedenti dai truffatori. Parole che possono convincere le vittime che dall’altra parte della cornetta ci siano siano persone effettivamente conosciute o che agiscano in buona fede.

In situazioni di questo genere, è fondamentale prendersi il tempo necessario e non cedere alle richieste immediate. È importante consultarsi con vicini e parenti prima di agire in risposta a tali chiamate, poiché spesso il supporto della comunità può aiutare a prevenire le truffe.

Per affrontare situazioni di pericolo come queste, l’Amministrazione comunale ha organizzato incontri all’interno del progetto “Non ci casco“, co-finanziato da Regione Lombardia. Recentemente, presso il Centro Civico di Dal Pozzo, si è tenuta una lezione sull’uso di allarmi portatili personali chiamati “schrill”. Il prossimo 29 settembre, presso il Centro Anziani di Villa Rita, è previsto un incontro con un medico psicologo che tratterà “Gli aspetti psicologici della truffa“. Questi eventi mirano a fornire informazioni e strumenti utili per proteggere gli anziani dalle truffe telefoniche e da altre forme di inganno.

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