La storia

Concorezzo, la passione per la sartoria, il sogno del negozio e il ricordo della mamma: la storia di Deborah

La mamma di Deborah, Mariapia, durante i mesi più duri della pandemia aveva cucito centinaia di mascherina da distribuire ai concorezzesi


Concorezzo. Entrare nel suo negozio è come entrare nella sua vita. Ogni mobile, ogni parte di arredamento è un tassello di un puzzle che racconta tutto di lei. Parliamo di Deborah Galbusera, sarta concorezzese che a giugno ha aperto il suo negozio in via De Capitani 67 proprio a Concorezzo. Ma non chiamatela sartoria. Deborah ama definirla “sarteria” perché il suo locale è molto di più: vintageria, jenseria, sartoria e molto altro. E a spiegarci come è nata la sua passione per il cucito è proprio lei.

“Mia mamma è cresciuta lavorando in una ditta di abbigliamento, la Vilstel in via volta – racconta Deborah. – Lì c’era la sciura Stela che dava da lavorare a tante ragazze di Concorezzo. Prima ancora faceva i costumi di carnevale per la Mapas al confine con Brugherio e io quando ero piccola le chiedevo sempre di mettere mano ai vestitini da fatina. I primi contatti con questo modo risalgono a questi episodi. Crescendo poi ho frequentato l’ISA a Monza e fatto tanti corsi di sartoria. Una volta finiti gli studi ho iniziato a lavorare in vari negozi di abbigliamento dove mi sono fatta una cultura.”

La mamma di Deborah, Mariapia, è mancata nell’ottobre 2022 ma il suo ricordo a Concorezzo è sempre vivo. Fu lei che, nei mesi più duri del covid, cucì centinaia di mascherina da distribuire ai concorezzesi. Ed è proprio con la macchina da cucire di Mariapia, una Singer su cui ancora oggi c’è stampato il suo nome, che Deborah cuce i suoi lavori.

“Dopo anni di lavoro, anche in vari showroom di Milano, mi sono resa conto che non sapevo fare niente così sono andata da mia mamma, avevo 42 anni, e le ho chiesto di insegnarmi qualcosa – continua la sarta concorezzese. – Ho cominciato a lavorare con lei e ho iniziato a collaborare con le spose di Andre, il negozio di abiti da cerimonia di via libertà. Non avevo mai visto un abito da sposa ma ho capito di avere questa passione incredibile ed è inizia una collaborazione che va avanti da sei anni.

Il negozio di Deborah

Il negozio di via De Capitani è frutto di tanto lavoro, impegno e di coraggio. “Ho sempre avuto il sogno di aprire un mio negozio ma non l’ho mai fatto per paura di non essere in grado di gestirlo – spiega la sarta. – Da quando mia mamma è mancata ho smesso di avere paura, non avevo più niente da perdere. Ho capito che avrei dovuto dare un senso a questo mio sogno e stando in cascina da lei non avrei potuto realizzarlo a pieno.”

E così l’occasione della vita o forse un segno del destino. Un locale in vendita, fatto su misura per Deborah che affaccia sul parco di Villa Zoia. “Passando davanti al negozio mi sono innamorata del locale – conclude Deborah. – Qui ho portato i mobili della mia casa di quando ero piccola, i cassetti smontati delle varie macchine da cucine, le scatole dei busti che mi ha regalato una sarta di Milano, le cassette di una vecchia sartoria di Concorezzo.”

Insomma, un negozio e una storia da scoprire solo entrando però. Perché Deborah l’insegna non l’ha volutamente messa. “Il mio negozio e senza insegna perché a me piace la gente curiosa. Se entri è perché sei curioso di conoscere cosa c’è dentro e una volta dentro allora possiamo iniziare a parlarne.”

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