Desio, interventi urgenti per salvare la siepe di villa Tittoni

La siepe-labirinto nel cortile d’ingresso della villa è stata attaccata da un parassita, come ha confermato l’agronomo. L’amministrazione comunale ha avviato una serie di interventi per prendersi cura della preziosa pianta di bosso, dal valore storico.
Il sindaco di Desio Simone Gargiulo e il vicesindaco Andrea Villa lo hanno spiegato qualche giorno fa in una diretta facebook: la siepe-labirinto, il “bosso”, del cortile d’ingresso di villa Tittoni è stata aggredita da un parassita. Ora arriva la conferma da parte dell’agronomo incaricato dal comune. “E’ stato confermato l’attacco infestante della Piralide del Bosso, il lepidottero in grado di defogliare rapidamente intere siepi in poco tempo, compromettendone la vitalità – spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Andrea Villa – L’agronomo incaricato dal comune ha effettuato una prima relazione nel mese di agosto, appena gli operai comunali hanno notato l’attacco, accaduto già in diverse occasioni nel corso degli anni, confrontandosi con la ditta del verde e concordando le modalità di intervento, nonché di urgenza. Ho chiesto che questi lavori avessero priorità assoluta”.

La cura e gli interventi
L’amministrazione comunale, viene spiegato in un comunicato, si sta prendendo cura del bosso, cheappare completamente secco. Il problema della piralide che intacca e distrugge le siepi di bosso, sottolinea il comune, non riguarda solo Desio, ma gran parte d’Italia, compresi i giardini pubblici e privati. “La pianta è stata prontamente curata con un prodotto fitosanitario insetticida non nocivo per la salute, concimata con sostanze organiche e idratata al bisogno. In vista della stagione autunnale si confida che le piante possano rivegetare, così da definire quali piante sostituire e quali coltivare per le future stagioni” si legge nella nota diffusa dall’amministrazione comunale. “E’ già in programma un monitoraggio mirato a partire dal mese di maggio 2024 per verificare l’eventuale presenza recidiva del lepidottero, per evitare che si rilevino nuovi focolai nella stagione successiva”, aggiunge Villa.

Le critiche della minoranza
Sulle condizioni della siepe di villa Tittoni diversi cittadini hanno fatto commenti, soprattutto sui social. E non sono mancate le critiche da parte degli esponenti della minoranza di centrosinistra, che hanno attaccato l’amministrazione comunale per la manutenzione del verde dopo il nubifragio di fine luglio e anche per la siepe ingiallita del cortile d’onore della villa. Il bosso ha un valore storico: ha una conformazione geometrica irregolare a labirinto di Buxus sempervirens e adorna la rotonda presente davanti alla facciata della villa del Piermarini, in via Lampugnani, all’interno del cortile coperto in ghiaia. La pianta ornamentale costituisce un disegno irregolare, con raggio di circa 10 metri. La superficie verde coperta dalla siepe è di otre 300 metri quadrati ed è di antica origine.

Il parassita diffuso e temuto
“L’intera siepe risulta sfoglia a causa di un’evidente infestazione di Cydalima perspectalis – spiega il comune – un insetto lepidottero defogliatore, presente in Italia già dal 2010, anno da cui con altalenanti stagioni è ormai diventato uno tra i parassiti più diffusi e temuti del bosso. Si presenta come una vorace larva con apparato masticatore prima di trasformarsi in innocua farfalla allo stato adulto, caratteristiche per il colore bianco con macchioline marroni. Recentemente si era registrato un calo delle popolazioni, ma quest’anno, anche grazie ad un mite inverno, l’insetto si è presentato diffusamente”.
“In considerazione dell’elevato valore storico e ornamentale della siepe, si è intervenuti con la massima urgenza per cercare di ripristinarne tutte le funzionalità vegetative”. Gli interventi, ancora in corso, riguardano la potatura, raccolta e pulizia delle piante con soffiatore, il trattamento con un prodotto fitosanitario insetticida, la concimazione localizzata al suolo e un’adeguata idratazione. Sarà eseguito un monitoraggio settimanale per verificare la ripresa della pianta e sarà effettuato eventualmente un nuovo trattamento, in caso di ricomparsa del lepidottero.