Politica

Suppletive, Cateno De Luca: “Galliani me lo ha detto: ‘costretto a candidarmi'”

A chi gli ha chiesto quando e se ci sarà un confronto con l'avversario Adriano Galliani, il sindaco di Taormina ha fatto sapere che non ci sarà mai rivelando una confessione che gli ha fatto l'AD del Monza

Cateno De Luca

Monza. Niente confronto tra i candidati per le suppletive al Senato, perchè a detta di Cateno De Luca, “Galliani non ci sarà”. candidato sì, ma contro voglia. E’ questa la clamorosa rivelazione che ha fatto il  sindaco di Taormina e candidato con la lista Sud con Nord che aggiunto: “Galliani mi ha confessato che non voleva candidarsi, è stato costretto”.  I brianzoli il 22 e il 23 ottobre saranno chiamati alle urne per eleggere il successore di quel posto lasciato libero in Senato dopo la morte di Silvio Berlusconi. Otto i candidati che si sfideranno alle urne. La rivelazione shock è stata fatta questa mattina, venerdì 23 settembre, da Cateno De Luca,

LA RIVELAZIONE DI CATENO DE LUCA

Durante la conferenza stampa che si è tenuta al Caffè Moderno di Monza, alla domanda se e quando ci sarà un confronto con l’avversario in corsa Andriano Galliani, De Luca fa sapere senza mezzi termini che non ci sarà e spiega anche il perchè.

“Galliani mi ha confermato che è stato costretto a candidarsi – dichiara – io l’ho cercato per chiedergli un confronto e lui mi ha risposto dicendomi che non si voleva candidare e, anzi, sperava pure che sbagliassero i documenti ma così non è stato. Galliani mi ha detto esplicitamente che non vuole fare confronti perché non ha voglia di fare campagna elettorale, farà l’apertura al Binario 7  perchè va fatta e del resto non ne vuole sapere”.

De Luca poi continua il suo racconto: “Galliani mi ha raccontato anche di quanto si è annoiato quando ha fatto il Senatore, mi ha detto ‘ti giuro, non vedevo l’ora che finisse’. Per lui quella è stata un’esperienza terribile ed è per questo che se ne andava sempre in trasferta a vedersi le partite – conclude, con una stoccata all’altro avversario, Marco Cappato – Adriano per me è meraviglioso, io l’ho apprezzato con manager, ma ora lo amo. Questa ammissione è l’ammissione di una persona veramente corretta, una persona che vuole continuare a fare il suo lavoro. Perché lui un mestiere ce l’ha, Cappato, per esempio, no. Cappato è un problema, si deve occupare. Qui si tratta proprio di una questione umanitaria, magari gli diamo il reddito di cittadinanza”

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