Elezioni suppletive, rebus delle alleanze nel centro-sinistra: chi va con chi?

Una settimana per sciogliere i dubbi. Possibile e Azione annunciano il sostegno a Cappato. PD ancora incerto. Si vota per le elezioni suppletive il 22 e 23 ottobre.
Un rebus, anzi forse più un puzzle dove i pezzi ci sono tutti ma ancora senza le giuste combinazioni per incastrarsi. A una settimana dalla chiusura delle candidature è ancora poco chiaro il quadro del centro-sinistra brianzolo sulle imminenti elezioni suppletive del collegio del Senato di Monza. La partita delle alleanze si gioca soprattutto a livello nazionale, dove i nodi li deve sciogliere il Partito Democratico, secondo fonti dem ancora incerto se presentare una propria candidatura oppure confluire su quella del radicale Marco Cappato.
Azione e Possibile scelgono Marco Cappato
Intanto Azione e Possibile sciolgono le riserve: appoggeranno Marco Cappato. Brignone e Civati, leader di Possibile, auspicano che i dem facciano lo stesso. “Ci auguriamo che anche il Partito Democratico sciolga presto la riserva e riconosca l’occasione rappresentata dalla candidatura di Cappato per unire le forze politiche di centro sinistra e riportare in Parlamento istanze di libertà fondamentali sui temi etici messe costantemente a rischio dal governo di destra.”
Azione MB, invece, punta l’attenzione sui temi che avvicinano il partito di Carlo Calenda alle posizioni di Cappato: “abbiamo un terreno comune su temi importanti quali giustizia, ecologia, libertà civli, democrazia diretta, salario minimo, cittadinanza europea – spiegano. – Supporteremo attivamente Marco nella sua campagna elettorale attraverso la partecipazione a banchetti, eventi e momenti di contatto con gli elettori”.

PD e Movimento 5 stelle: una settimana per sciogliere le riserve
A una settimana dalla chiusura delle candidature il futuro del Partito Democratico per le suppletive è ancora incerto. Il partito a livello locale vorrebbe una candidatura del territorio: lo hanno chiesto ufficialmente alla segretaria Elly Schlein con una lettera aperta i sindaci e la dirigenza dem. Per qualcuno il nome potrebbe essere quello di Roberto Rampi, ex senatore di Vimercate, ma a seguito dei rumors circolati gli scorsi giorni, non sono arrivate né smentite né conferme. Tutto tace, quindi. Anche dal PD romano che ha necessità di risolvere il rebus della candidatura. Secondo quanto riportato da Repubblica, il nome del radicale Cappato sarebbe troppo divisivo, insostenibile per un pezzo dell’elettorato dem; e anche il Movimento 5 Stelle non sarebbe entusiasta del nome. Si mormora stia pensando di correre da solo.
Certo è che spaccare avrebbe un prezzo molto alto: arrivare più frammentati all’appuntamento elettorale del 22 e 23 ottobre con prima conseguenze una dispersione di voti (ricordiamo che in base alla legge elettorale vince chi prende almeno un voto più dell’avversario). Ma andare compatti – e quindi in direzione contraria al volere dei rappresentanti territoriali – potrebbe creare una cortocircuito proprio lì dove i voti devono essere conquistati elettore per elettore.
Elezioni suppletive, il centro-destra è compatto
Cappato non ha mai fatto mistero del fatto che l’appoggio di Schlein e Conte sarebbe vantaggioso e renderebbe competitiva una elezione complessa che si tiene su uno dei territori “roccaforte” del centro-destra italiano. Lo dice da settimane, e insiste in queste ore anche sui suoi social: “saremmo ancora in grado di unire le forze” ha twittato il candidato dei radicali.

Intanto il centro-destra si sta dimostrando su questa partita molto coeso: i livelli locali e nazionali dei partiti Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sono compatti sulla candidatura di Adriano Galliani, storico braccio destro e amico di Silvio Berlusconi. Per loro sarebbe un “passaggio di testimone” ideale.