Foa Boccaccio davanti al Comune: “Occupare sempre più difficile”

Poco meno di un centinaio, il collettivo si è radunato quasi in un religioso silenzio con tanto di striscione “Il Boccaccio non si tocca”.
“Occupare è sempre più difficile, quasi impossibile“: così i ragazzi del Foa Boccaccio hanno aperto la loro assemblea davanti al Comune di Monza per protestare contro lo sgomberodel 26 settembre scorso dallo stabile di via Val d’Ossola 4. Poco meno di un centinaio, il collettivo si è radunato quasi in un religioso silenzio con tanto di striscione “Il Boccaccio non si tocca“.
Durante l’assemblea, che è durata un’ora, hanno discusso della recente operazione di sgombero e delle “sfide” che affrontano nell’occupare spazi dismessi. Dopo la riunione il corteo si è mosso per le vie del centro fino a raggiungere i giardinetti del Nei, sempre scortati dagli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale.
Non sono mancati l’accensione di fumogeni e insulti contro autorità e forze dell’ordine: “Ancora una volta con la scusa della fatiscenza degli edifici e della presenza di amianto la Polizia ci ha sgomberato, lo stesso copione messo in scena questa estate in via Timavo. Questo ritornello suona ormai ridicolo: in vent’anni di storia abbiamo sempre dimostrato la capacità politica e organizzativa necessaria a trasformare spazi dismessi in luoghi sicuri e, allo stesso tempo, pulsanti di attività, mettendo in campo competenze ed energie per prenderci cura degli spazi occupati: via Val d’Ossola è stato solo l’ultimo esempio di questo percorso, con i primi giorni di occupazione che hanno visto decine di monzesi sporcarsi le mani per innescare il processo di autorecupero” hanno dichiarato.
