Lazzate salva il dialetto: notizie comunali in lingua locale e nuovo progetto scolastico

Andrea Monti considera il dialetto in una specie in via di estinzione, e dà il via ad una iniziativa tutta digitale che coinvolge oltre 800 cittadini, ecco di cosa si tratta
Lazzate. “La cumencia istasira la 18ª edizion de la ‘Sagra di pomm de tera’”, questa è la prima notizia in dialetto – anzi, lingua madre – che il Comune di Lazzate ha inviato agli oltre 800 cittadini iscritti al servizio di notizie comunali via Whatsapp. Un progetto voluto dal sindaco Andrea Monti e che si pone due obiettivi: difendere la cultura locale e diventare progetto scolastico.
NOTIZIE IN LINGUA MADRE E PROGETTO SCOLASTICO PER IL POST-SCUOLA
Secondo il sindaco Andrea Monti, il dialetto è un patrimonio da tutelare dal rischio di estinzione, accelerato proprio dal sempre meno usuale utilizzo, specialmente nelle nuove generazioni. Dunque ecco il nuovo servizio digitale attivo già da ieri, giovedì 21 settembre: le note sulla chat Whatsapp relative alle notizie comunali arriveranno doppie: una scritta in italiano e una in lingua locale. A dare il via a questa iniziativa, non poteva essere che la Sagra della Patata, che contiene subito una curiosità: “La cumencia istasira la 18ª edizion de la “Sagra di pomm de tera” -si legge infatti nella nota. Perchè patata si dice appunto “pomm de tera”, per distinguerla dal “pomm”, che è invece la mela.
Ma Lazzate, con questo progetto, punta soprattutto ai giovani.

“Se da un lato per i giovani tenderà sempre più ad imporsi come prima lingua l’inglese, indispensabile ormai in ogni ambito -spiega Monti– dall’altro c’è il rischio di vedere scomparire rapidamente ogni traccia di quel che è stato il modo di parlare dei nostri padri e nonni, nelle case soprattutto, ma anche nei luoghi di lavoro e in quelli di ritrovo, nei negozi, sulle strade. Così, mentre da anni sosteniamo nelle scuole progetti per il potenziamento della lingua inglese, da quest’anno con il Piano per il diritto allo studio abbiamo introdotto anche un progetto specifico, nel post scuola, per l’insegnamento di quello che io preferisco chiamare sempre lingua madre, anziché dialetto”.