Monza, Ville Aperte: al depuratore di San Rocco si scopre il valore dell’acqua

In occasione della manifestazione organizzata dalla Provincia siamo andati all’impianto che, dopo un processo complesso e tecnologico, restituisce acqua pulita al Lambro.
Monza. Ha numeri da record, è un impianto dal funzionamento complesso in cui la tecnologia e l’innovazione intervengono a più livelli. Ma a Monza il depuratore di San Rocco, quest’anno uno dei 200 luoghi visitabili dal 16 settembre all’1 ottobre per la XXI edizione di Ville Aperte, manifestazione ideata dalla Provincia di Monza e Brianza, è anche, forse soprattutto, un messaggio di rigenerazione e rispetto per l’ambiente.
Perché completare il ciclo idrico integrato, dagli scarichi fognari fino a restituire acqua pulita al fiume Lambro, significa nei fatti amare la natura e capire che l’essere umano ne è solo una parte, nemmeno la più forte e numerosa. E allora noi di MBNews abbiamo deciso di andare a (ri)scoprire, in una mattinata di fine estate, proprio il depuratore di San Rocco, realizzato nel 1966 e oggi capace di depurare annualmente circa 75 milioni di metri cubi di acqua e produrre 15000 tonnellate di fanghi di depurazione.

IMMAGINI ED ODORI
L’impianto di BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico integrato a Monza e Brianza, sorge sulla sponda sinistra del fiume Lambro su un’area di 12 ettari. Qui riceve e depura gli scarichi fognari di 27 comuni della nostra Provincia e di limitate porzioni del comasco, del lecchese e del milanese.
La nostra visita al depuratore di San Rocco, guidata dall’ingegner Luigi Comi, che ha partecipato allo sviluppo e alla progettazione dei miglioramenti impiantisticiconclusi nel 2017, inizia con la vista, attenuata da apposite grate, dell’arrivo dei liquami convogliati qui dai collettori.

Il ciclo di depurazione, che in questo impianto di tipo biologico a fanghi attivi non si ferma mai, è costituito in primis dalla linea liquami. “Vengono effettuati diversi trattamenti per eliminare prima il materiale solido grossolano, poi la separazione delle sabbie, degli oli e dei grassi – spiega Comi – quindi si passa alla sedimentazione primaria effettuata con 2 vasche a struttura circolare che, con i loro diametri da 60 e 52 metri, sono le più grandi in Italia”.
UN MIRACOLO TECNOLOGICO
Il percorso, che man mano ci porta a ridosso del casello dell’autostrada A4, sotto il quale le acque depurate vanno a ricongiungersi al Lambro, prosegue con il trattamento biologico grazie a 16 vasche che lavorano in parallelo con un processo a fanghi attivi ad aerazione intermittente. Quindi c’è la sedimentazione secondaria, in cui sono protagoniste altre 5 vasche con diametro di 60 metri, la filtrazione terziaria e la disinfezione, effettuata con acido paracetico in una vasca a serpentina.

Al termine del processo depurativo il liquame ha lasciato spazio ad un’acqua in cui, come ci viene mostrato, possono vivere i pesci. Quest’ambiente viene frequentato anche dagli uccelli. Insomma la natura si riappropria di quello che l’uomo con la sua presenza e le sue attività industriali aveva reso non più vivibile.
La visita al depuratore di San Rocco, che è in grado di trattare le acque di scarico prodotte da una popolazione residente di circa 600.000 abitanti e 4.500 insediamenti produttivi, si conclude con una veloce spiegazione sulla linea fanghi. Attraverso processi chimici, che consentono di aumentare la produzione di biogas, il fango essiccato smaltito, che finisce anche in cementifici svizzeri, presenta una sostanza secca maggiore del 90%.

GLI SVILUPPI
L’impianto di Monza, come ci spiega la nostra guida mentre torniamo al punto di partenza, contiguo alla sede centrale di BrianzAcque, è un meccanismo in continua evoluzione. Lo dimostrano i lavori in corso per la costruzione di una palazzina in cui sarà realizzato un nuovo centro di controllo e un laboratorio di analisi. Perché il processo depurativo, seppure automatizzato, viene monitorato continuamente per intervenire in maniera tempestiva di fronte ad eventuali inconvenienti.
Se l’annoso problema dei miasmi è stato ormai risolto da alcuni anni, BrianzAcque ha annunciato recentemente un ampliamento del depuratore di San Rocco, ipogeo e altamente innovativo. Insomma la missione di riciclare, recuperare e preservare sempre meglio una risorsa preziosa come l’acqua non può e non deve fermarsi. La salvaguardia dei fiumi e del loro stato di salute, in un’epoca di cambiamenti climatici estremi, sono sempre più una priorità.