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Profughi ex Esselunga di Vimercate, in un giorno 800 firme contro il centro d’accoglienza

Profughi ex Esselunga di Vimercate, in un giorno raccolte 800 firme contro il centro d'accoglienza. I cittadini temono meno sicurezza in zona.

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I cittadini intervenuti alla conferenza del sindaco

Non vogliono i profughi nella ex Esselunga di Vimercate. Su questo non ci sono dubbi e i vimercatesi hanno inviato una lettera con 800 firme, raccolte in un solo giorno, alla Prefettura, al Comune e alla proprietà dell’immobile chiedendo di cambiare idea.

Le ragioni sono di facile intuizione e al primo posto c’è il tema della sicurezza. Dall’altra parte c’è però il Ministero che ha bocciato il modello dell’accoglienza diffusa, proprio in nome della sicurezza, che diventa difficile da applicare, con quello dei centri di prima accoglienza. La raccolta firme ha avuto come base il bar Marchesi per passare anche dal mercato, a Vimercate si svolge il venerdì.

Un centro che accoglierebbe solo 50 persone e per poco tempo, ma a storcere il naso è anche il primo cittadino che se potesse scegliere tornerebbe al modello dell’accoglienza diffusa. A dirlo è stato proprio lui durante la conferenza stampa, trasformatosi in assemblea cittadina, che si è svolta questa settimana.

“Si tratta di una scelta esclusiva della Prefettura che non riguarda il Comune di Vimercate. Una scelta legittima, in merito alla quale non abbiamo voce in capitolo – precisa fin da subito il sindaco prendendone le distanze e aggiunge – Noi condividiamo il modello scelto, noi avremmo preferito continuare con l’accoglienza diffusa che c’era in essere fino ad oggi”. Un modello quello dell’accoglienza diffusa che quest’estate era stato condiviso fra Prefettura e i vari comuni, “questa cosa adesso non è più possibile perchè Regione Lombardia ha negato l’autorizzazione a procedere in questa direzione e data l’emergenza c’era la necessità da parte della Prefettura di trovare questi spazi e dopo le sue valutazioni ha individuato l’Ex Esselunga”.

Questa lettera inviata è solo la prima di una serie che seguiranno. Se mai ci sarà il centro ha bisogno almeno ancora un mese e mezzo tra lavori e permessi. I timori, però, da parte dei cittadini che il centro di accoglienza porti anche meno sicurezza e delinquenza è forte.

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