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Profughi ex Esselunga di Vimercate, il sindaco: “Non condividiamo questo modello di accoglienza”

Il centro potrà arrivare ad ospitare fino a 50 profughi. I residenti della zono sono preoccupati e chiedono più sicurezza.


Sala Cleopatra di Palazzo Trotti piena. In aula i cittadini preoccupati per la notizia della nuova destinazione d’uso dell’Ex Esselunga di Vimercate che potrebbe diventare a breve un centro di accoglienza per profughi di primo livello. Così oggi, 6 settembre, alla conferenza indetta dal sindaco, Francesco Cereda per dare i dettagli dei possibili sviluppi dell’area i residenti della zona, una trentina circa, sono accorsi per manifestare i loro dubbi e chiedere più sicurezza.

LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE

“Si tratta di una scelta esclusiva della Prefettura che non riguarda il Comune di Vimercate. Una scelta legittima, in merito alla quale non abbiamo voce in capitolo – precisa fin da subito il sindaco prendendone le distanze e aggiunge – Noi condividiamo il modello scelto, noi avremmo preferito continuare con l’accoglienza diffusa che c’era in essere fino ad oggi”. Un modello quello dell’accoglienza diffusa che quest’estate era stato condiviso fra Prefettura e i vari comuni, “questa cosa adesso non è più possibile perchè Regione Lombardia ha negato l’autorizzazione a procedere in questa direzione e data l’emergenza c’era la necessità da parte della Prefettura di trovare questi spazi e dopo le sue valutazioni ha individuato l’Ex Esselunga”.

C’è da dire che l’area è privata e le trattative fra Prefettura e la proprietà sono ancora in corso e che in questi giorni ci sono stati incontri e sopralluoghi. “Al momento non è ancora ufficiale, ma probabilmente si farà: la situazione è in divenire”, sottolinea Cereda. Il Comune si dice anche disponibile a fare la sua parte se il centro dovesse aprire, mettendo in campo le risorse disponibili. Poche, a dir il vero.

 

L’AREA EX ESSELUNGA

Prima supermercato (chiuso definitivamente nel 2017), poi destinato all’abbattimento per lasciare spazio a nuove costruzione. L’emergenza Covid ha però, in un certo senso, dato una nuova chance di vita allo stabile trasformandolo in centro vaccinale. Le trasformazioni dell’Ex Esselunga però non si fermano, sul suo futuro, nonostante un progetto di riqualifica in corso con il Comune, potrebbe esserci il centro accoglienza profughi.

L’ex Esselunga si trova poco distante dal centro della città, un chilometro circa, e l’area retrostante fra via Toti, via Salvo D’acquisto via Martiri di Cefalonia e via Eroi El Alamein è una zona residenziale con diverse villette e nuove edifici in costruzione.

IL CENTRO DI ACCOGLIENZA

L’intenzione della Prefettura, che da mesi è alla ricerca di spazi adeguati su richiesta del Ministero dell’Interno, è quella di creare una sorta di tendopoli al coperto: “Le tende saranno infatti montate all’interno del centro” – spiega Cereda. L’hub, dalle prime informazioni, sarà destinato ad accogliere 50 ospiti, “che saranno solo di passaggio, in attesa di essere indirizzati verso i luoghi di accoglienza definitivi – precisa il sindaco -. Il centro verrà usato solo se sarà necessario per gestire la mancanza di spazi immediati anche se i flussi migratori sono in evidente crescita.”

Qualora si trovasse l’accordo fra Prefettura e proprietari dell’area, dovranno scattare anche una serie di complessi interventi strutturali, tra cui l’ottenimento di una nuova certificazione antincendio e le verifiche di Ats. A questo si aggiunge il fatto che la Prefettura deve ancora avviare l‘iter di selezione dell’ente responsabile per la gestione del centro. L’ipotesi è che servano almeno un paio di mesi per un eventuale apertura.

LA PREOCCUPAZIONE DEI CITTADINI

A fine conferenza sono emerse le preoccupazioni dei cittadini: la questione sicurezza è in primo piano. Al sindaco hanno rivolto diverse domande sulla posizione che intende prendere l’amministrazione: “Cosa farete per garantire la nostra sicurezza?”, “Si può spostare in un’altra città o in una zona periferica?“. Il sindaco ha risposto puntualmente a tutti i quesiti precisando più volte: “Capisco i vostri malumori, ma oramai la strada è segnata e la competenza su questa scelta è solo della Prefettura, da parte nostra vigileremo sulla questione e faremo tutte le pressioni necessarie anche in ambito di sicurezza, se necessario”. I cittadini, per nulla soddisfatti, intanto stanno già iniziando a pensare ad azioni da portare avanti per far arrivare le loro rimostranze a chi di dovere.

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