Presa d'atto

Profughi nell’ex Esselunga Vimercate: la prefettura sulla sede negata

La ricerca di sedi per l'accoglienza dei migranti non si ferma mai e non avviene per Comuni. Per il momento nessun altra ipotesi concreta su Vimercate.

profughi
- Foto d'Archivio

L’ex Esselunga di Vimercate non sarà mai un centro d’accoglienza per i profughi, come ha dichiarato la stessa società proprietaria dello stabile, e così la prefettura di Monza è costretta a depennare il sito dal suo elenco delle possibili sedi di accoglienza. La notizia, diffusa ieri da Esselunga con un comunicato stampa breve ma netto, è stata appresa dalla prefettura in questo modo. E poche ore dopo che la stampa ha diffuso l’informazione il commento è stato questo: “Non possiamo che prendere atto della decisione della proprietà. L’iter, a dire il vero, era ancora a una fase iniziale e con i proprietari non c’erano ancora stati confronti definitivi rispetto alla volontà di mettere o no a disposizione l’immobile, passaggi che subentrano solitamente in una fase successiva a quella delle verifiche di idoneità”.

prefettura mb

ORA COSA SUCCEDE

Ma se qualcuno si aspettava che l’istituzione partisse alla carica alla ricerca di un Piano B su Vimercate, dall’ufficio della prefettura si chiarisce che le modalità operative sull’accoglienza non vanno così. “Non funziona in questo modo, anche perché la gestione di questa materia non avviene per Comuni, ma con una visione territoriale più ampia, legata alle necessità che man mano si presentano”. La modalità operativa, in sintesi, è fluida e necessariamente in costante movimento. “La ricerca delle sedi possibili per l’accoglienza è un processo che non si ferma mai, non si è mai fermato -hanno spiegato dagli uffici della prefettura – Esselunga peraltro, proprio per lo stato molto preliminare dell’iter, non era una sede già inserita nel sistema di gestione dell’accoglienza. Per questo la comunicazione della non disponibilità non ferma né mette in moto il processo di ricerca di stabili idonei che, come ho detto, è un percorso sempre attivo”.

ex esselunga vimercate mb

Il rifiuto di Esselunga, insomma, forse non facilita il compito delle istituzioni ma nemmeno ne mette in crisi l’operatività. Quello che invece fa di sicuro è rassicurare quella parte di opinione pubblica che vedeva con timore e contrarietà l’ipotesi dell’apertura di un centro profughi al posto dell’ex supermercato, passato anche dalla fase del centro vaccini, in tempi di Covid. La reazione del territorio verso questa idea ancora al vaglio della prefettura è stata piuttosto netta e anche tempestiva, con la nascita di un comitato spontaneo che aveva già raccolto centinaia di firme per contrastare il progetto. A irrobustire il fronte dei “no” al centro profughi nell’ex Esselunga era stata anche la politica. Lo stesso sindaco Francesco Cereda aveva spiegato di non essere d’accordo sul modello di accoglienza “accentrata”, meno efficace, dal punto di vista dell’integrazione e della sicurezza, rispetto a quello dell’accoglienza “diffusa” con piccoli alloggi dislocati sul territorio e meglio inseriti nel tessuto urbano (e sociale) cittadino.

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