Candidatura di Cappato: nuove scissioni e perplessità nel centro-sinistra monzese

C’è chi non è contento del metodo, chi pensa non sia la persona giusta. La candidatura di Marco Cappato alle suppletive di Monza continua a far parlare. A Monza gioca un ruolo il suo legame con Paolo Piffer.
Monza. Sembra non fermarsi il terremoto Cappato, candidato al collegio del Senato per le elezioni suppletive del 22 e 23 ottobre e sostenuto da una buona parte del centro-sinistra. Due forze della maggioranza cittadina infatti hanno ufficialmente preso le distanze dalla sua candidatura e dal metodo con cui alla fine si è arrivato a confluire sul suo nome. Movimento Moccia per Monza prima e LabMonza dopo, tramite due comunicati ufficiali hanno espresso la propria perplessità (più o meno velata) verso il candidato radicale, forse ancora memori del legame di Cappato con Paolo Piffer, leader di Civicamente oggi all’opposizione in consiglio comunale dopo aver fatto l’apparentamento con il candidato di centro-destra Dario Allevi.
E c’è un precedente: solo qualche giorno fa aveva espresso le sue perplessità – parlando di metodo e mancata valorizzazione del territorio – anche Patto Civico, attraverso le parole del suo rappresentante in giunta l’assessore Carlo Abbà. E poi c’è anche la delusione espressa dai Dem, giunta tramite la voce del segretario del Partito Democratico di Monza e Brianza, Pietro Virtuani: “Speravamo in una soluzione diversa”
La posizione del Movimento Moccia per Monza
Movimento Moccia insiste più sul metodo, senza mai nominare il candidato dei radicali: “Nel riaffermare il proprio pieno e convinto sostegno all’Amministrazione comunale Pilotto, non possiamo tacere il rammarico, se non disappunto, circa la decisione (ad evidenza maturato in sedi del tutto “romane”), presa dal partito di maggioranza relativa della coalizione di governo cittadino, di non consultare affatto gli alleati ed in particolare il MMxM, onde sentirne il pensiero circa la individuazione di un candidato che sia capace di interpretare i valori che il Movimento Moccia per Monza considera non negoziabili per chi si proponga di concorrere alla composizione del Parlamento italiano. Forte del proprio seguito elettorale in città, ed in coerenza con le aspettative dei propri sostenitori, sollecita la formazione e lo sviluppo di un sentore collettivo che possa segnare nel modo ottimale la strada comune da percorrere, ed auspica quindi che per il futuro ogni decisione che coinvolga l’intera maggioranza venga presa all’interno della stessa, in coerenza con un elementare criterio di democraticità, al quale noi tutti ci ispiriamo”.
La posizione di LabMonza
Apertamente contraria al nome, invece, LabMonza, l’ala più a sinistra del consiglio comunale. “Circa una settimana fa abbiamo appreso dai media nazionali che le opposizioni al governo Meloni, in maniera unitaria, hanno deciso di sostenere Marco Cappato per le elezioni suppletive del prossimo mese di ottobre. Pur condividendone le battaglie su diritti civili, fine vita e cannabis legale, non riteniamo che il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni possa essere il profilo adatto a rappresentare la coalizione di centrosinistra nel territorio di Monza e Brianza. Marco Cappato ha sensibilità nettamente diverse dalle nostre sui temi di politica economica e sociale, e questo non possiamo ignorarlo. Apprezziamo il fatto che le opposizioni nazionali di centrosinistra non si siano spaccate, ma sarebbe stato appropriato concertare il nome del candidato o della candidata con il centrosinistra locale, che solo un anno fa ha saputo costruire un’ampia coalizione capace di conquistare una storica vittoria nel capoluogo brianzolo, coalizione giudicata in maniera molto negativa da Cappato che ha invece sostenuto la candidatura di Paolo Piffer Civicamente. Anche per questo, non riteniamo che Marco Cappato possa rappresentarci in maniera adeguata. Ciò non significa che appoggeremo candidature agli antipodi dei nostri valori e delle nostre convinzioni politiche come quella di Galliani, ma riteniamo che ogni elettrice ed elettore di sinistra a cui ci rivolgiamo debba scegliere con attenzione e secondo coscienza a chi dare il proprio voto”.