Adozioni, a Monza un incontro sull’importanza delle parole e del loro uso

Il 28 ottobre al Centro civico Liberthub si parlerà di “Stereotipi e discriminazioni nell’adozione”. Punto di partenza dell’appuntamento è il libro “Sangue del mio sangue” di Monya Ferritti.
Monza. “Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”. Questa citazione di una frase che Robin Williams pronuncia ai suoi studenti nel film cult “L’attimo fuggente”, in cui interpreta un professore dalle idee rivoluzionarie, potrebbe essere la linea guida anche dell’incontro “Stereotipi e discriminazioni nell’adozione” che si terrà sabato 28 ottobre alle ore 17.30 al Centro civico Liberthub di Monza.
L’iniziativa, che rientra nel progetto “Percorsi – Genitori e figli adottivi sulle strade della vita”, organizzato dalle associazioni Genitori si diventa OdV e Elohi APS con il contributo di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza ed il patrocinio del Comune di Monza, proporrà un dialogo-dibattito con Monya Ferritti, presidente di CARE, il coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie in rete, ma anche curatrice del blog ‘Il Corpo estraneo’ e autrice di libri.
LO SPUNTO
Proprio l’ultima fatica letteraria di Monya Ferritti, “Sangue del mio sangue”, presente nella collana editoriale di “Genitori si diventa” e pubblicata in collaborazione con la casa editrice ETS, sarà il punto di partenza dell’incontro in programma a Monza.

“Sangue del mio sangue è un testo che approfondisce un tema nuovo, il linguaggio che si usa per parlare di adozione, che lascia intravedere quanti luoghi comuni, stereotipi e pregiudizi ci siano attorno a questo sistema – afferma Ferritti – l’occasione sarà utile certamente a quanti vogliono approfondire il tema della famiglia come incontro di biografie e non esclusivamente di biologia”.
L’OBIETTIVO
L’appuntamento del 28 ottobre, al termine del quale saranno messi a disposizione dei partecipanti copie autografate dall’autrice degli ultimi suoi libri ‘Il Corpo Estraneo’ e ‘Sangue del mio sangue’, si rivolge non solo alle famiglie adottive, ma agli insegnanti, agli educatori, agli operatori che, per il loro lavoro, a partire dal settore socio-sanitario, si occupano di adozione e a tutti coloro che sono interessati alle tematiche dell’inclusione sociale.
“Ciò che ci auguriamo – afferma Annalisa Miglietta, responsabile della Sezione di Monza dell’associazione “Genitori si diventa” – è che si possa arrivare presto ad un linguaggio che non sia sminuente e fuorviante della realtà delle persone con background adottivo“.

“È importante che i media siano sensibilizzati a questo tipo di linguaggio e non rinforzino ulteriormente la narrazione con luoghi comuni o parole inadeguate e incongruenti – continua – il 28 ottobre faremo una riflessione sulla famiglia, sulle persone che sono state adottate, sullo stigma legato al loro vissuto”.
LASCIARE UN SEGNO
Anche se il focus è sicuramente il mondo delle adozioni, ancora non molto conosciuto dall’opinione pubblica nelle sue caratteristiche sostanziali, l’orizzonte degli organizzatori dell’incontro al Centro civico Liberthub di Monza si allarga a tutte le tipologie di stigma che impediscono una reale visione delle cose e una convivenza migliore in una società più inclusiva dove crescere i figli.
“Crediamo che le parole siano importanti ed usarle in maniera consapevole aiuti a veicolare i giusti messaggi – spiega Miglietta – l’adozione è un aspetto identitario della persona, ma non la definisce esclusivamente. L’adozione fa semplicemente parte dell’esperienza di quella persona, di quella famiglia”.
“La famiglia di tipo biologico, caratterizzata da legami di sangue, è soltanto più frequente, ma non più vera delle altre famiglie, come quelle di stampo sociale” aggiunge.

L’ASSOCIAZIONE
Genitori si diventa OdV è un’organizzazione di volontariato fondata nel 1999, che da Monza, dove ha la sua sede principale in via Prina, sta diffondendo la cultura dell’adozione in tutta Italia. La sua anima è costituita dal desiderio di alcune famiglie adottive di incontrarsi, parlarsi e confrontarsi ad ampio raggio e in un’ottica sempre più allargata all’intera società.
L’associazione negli ultimi anni è stata anche tra le protagoniste del progetto “Adozioni in rete”, un’iniziativa, finanziata dal Bando Volontariato di Regione Lombardia 2020, nata con lo scopo di favorire lo scambio di idee, punti di vista e buone prassi per promuovere il dialogo tra le associazioni famigliari e la sperimentazione di nuovi interventi a sostegno delle famiglie.
In quasi due anni di attività, “Adozioni in rete” ha proposto una serie di iniziative, incontri e workshop. Dal “Circolo della sicurezza” al percorso di formazione e sensibilizzazione “Adozione in gioco-guardami mentre gioco, ti racconto la mia storia senza parlare”.