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Autismo e mondo del lavoro: AutAcademy si racconta dopo due anni di attività

6 ottobre 2023 | 19:19
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Autismo e mondo del lavoro: AutAcademy si racconta dopo due anni di attività

Sono passati quasi due anni dalla nascita di AutAcademy, progetto formativo alla Scuola Agraria del Parco di Monza tra cura del verde, informatica, arte e fotografia. Oggi i ragazzi formati sono 28, 9 i tirocini attivati e 6 i contratti di lavoro firmati. Un successo che passa attraverso buone pratiche e collaborazioni sempre più strette con il mondo delle aziende.

Sono passati ormai quasi due anni dalla nascita di AutAcademy, progetto formativo nato dalla collaborazione tra la Scuola Agraria del Parco di Monza e l’associazione di genitori “FacciaVista” di Vedano al Lambro, fondata da Melissa e Matteo Perego, genitori di Alessandro, un ragazzo autistico di 20 anni. L’obbiettivo, allora, era quello di realizzare un percorso formativo per l’inserimento lavorativo di 12 ragazzi autistici. Dopo un anno e mezzo di attività, le persone formate sono 28 e la voglia di continuare a crescere è tanta.

L’esperienza di AutAcademy, resa possibile anche da un bando della Provincia di Monza e Brianza supportato da Regione Lombardia e rivolta a giovani autistici dai 16 ai 29 anni che abbiano assolto l’obbligo scolastico, si articola in quattro aree tematiche: cura del verde, informatica, arte e fotografia. E i dati, presentati in conferenza stampa venerdì 6 ottobre, parlano chiaro con oltre 200 ore dilezioni frontali e laboratori quotidiani erogate, 9 tirocini attivati, 6 contratti di lavoro firmati e un ragazzo avviato al servizio civile.

Quest’anno, la collaborazione con Docebo, azienda, nata nel 2012 in Italia ma che oggi opera a livello globale per lo sviluppo di software dedicati al mondo della formazione a distanza utilizzati dalle aziende. L’occasione di presentare il progetto, che prevede la formazione e lo stage di alcuni ragazzi all’interno dell’azienda, i giorni della Milano Digital Week 2023, dal tema “Lo sviluppo dei limiti. Partecipare ad una
transizione digitale inclusiva, sostenibile, etica”.

“Abbiamo festeggiato l’anno scorso i 120 anni di attività e già dagli albori la scuola ha dedicato particolare attenzione all’inclusività, alla tematica sociale, portando avanti progetti dedicati ai piu fragili – ricorda la presidente della Scuola Agraria di Monza, Paola Martinelli. “AutAcademy, già dalla prima edizione si è rivelata un’esperienza di successo. Dei primi 12 ragazzi formati, l’85% ha svolto un tirocinio e il 50% ha avuto una reale possibilità di inserimento lavorativo”.

Il progetto di AutAcademy

“In questo anno non solo abbiamo formato e incluso 24 persone con disturbi dello spettro autistico – spiega Simona Ravera, responsabile del progetto. “Ma anche altre, extraprogetto, perchè ormai questa realtà è conosciuta anche fuori dal territorio locale. C’è un bisogno a livello nazionale di formazione. Formazione che riusciamo a portare avanti e a far fruttare grazie ai tutor, ai docenti e agli specialisti che quotidianamente lavorano coi ragazzi. Parliamo di neuro diversità, tutti hanno un cervello diverso, che funziona in modo differente e apprende in modo diverso”.

AutAcademy Monza Scuola Agraria

E chiarisce: “Il compito di AutAcademy è presentare delle offerte di formazione che siano adatte al modo di ragionare, pensare ed apprendere delle persone con disturbo dello spettro autistico. Questo siamo riusciti a farlo non solo insegnando loro delle competenze spendibili nel mondo del lavoro, ma seguendoli anche nel percorso di inserimento. L’esperienza con Docebo ne è l’esempio. Il nostro progetto è ambizioso: vorremmo diventare un punto di riferimento sul territorio locale ma non solo”.

L’esperienza con Docebo: vince l’inclusività

“AutAcademy ha studiato con Docebo quali fossero i bisogni dell’azienda al fine di creare una formazione ad hoc per i suoi studenti – spiegano gli organizzatori. “La formazione “tagliata su misura” ha permesso di individuare quali degli allievi dell’accademia potessero rispondere adeguatamente alle necessità aziendali che si erano presentate. Docebo ha una particolare attenzione per l’inclusione della neurodivergenza e in AutAcademy ha trovato la risposta giusta al desiderio di includere, offrendo ruoli qualificati alle persone autistiche adatte a quello stesso ruolo”.

Nello specifico, i ragazzi vengono formati per operare in un settore strategico dell’azienda: controllo e qualità del software. Un compito di grande responsabilità ma da Docebo non hanno dubbi, i ragazzi possono farcela e anzi, proprio la loro disabilità deve essere un impulso a migliorare per l’azienda.

“Uno degli obbiettivi che noi ci poniamo è quello di rendere la nostra realtà sempre più inclusiva per migliorare – spiega Carmine Pizza, quality control manager di Docebo. “Abbiamo già inserito nell’organico, ad esempio, persone non vedenti e questo ci ha portato a lavorare sull’accessibilità degli strumenti aziendali, sulla chiarezza delle comunicazioni. Le difficoltà, legate alle competenze ma non solo, nel trovare le persone giuste, ci sono. Ma crediamo nel progetto avviato con AutAcademy. Abbiamo molto da imparare da questi ragazzi”.