Bea sarà società “in house”? I vertici fanno chiarezza

“Che si faccia chiarezza fino in fondo”. Finiva così il comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Limbiate che vede come sospetta la trasformazione in società in house di Bea, Società Energia Ambiente di Desio. E proprio per fare chiarezza i vertici di Bea hanno convocato una conferenza stampa il 12 di ottobre.
“Che si faccia chiarezza fino in fondo”. Finiva così il comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Limbiate che vede come sospetta la trasformazione in società in house di Bea, Società Energia Ambiente di Desio. E proprio per fare chiarezza i vertici di Bea hanno convocato una conferenza stampa il 12 di ottobre.
Intorno al tavolo per rispondere alle domande dei giornalisti erano presenti Mario Carlo Novara, Presidente di Brianza Energia Ambiente Spa, Iuri Caturelli, Presidente di Bea Gestioni e Alberto Cambiaghi, Direttore generale delle Società.
“La direzione verso la quale stiamo andando è pienamente condivisa da tutti sindaci soci di Bea – ha introdotto Mario Carlo Novara, che ha aggiunto – “la nostra è un’azienda solida con una profonda competenza ed una forte coscienza ecologica ed 60 anni che lavoriamo sul territorio. Oggi grazie all’impianto di via Agnesi a Desio siamo la prima società in provincia di Monza e Brianza per recupero di materia e per produzione di energia. Nel 2022 Bea ha distribuito 68 milioni di chilowattora di energia termica da fonte rinnovabile, evitando la combustione di più di 7 milioni di metri cubi di metano e l’immissione dell’atmosfera di quasi 13 mila tonnellate di CO2. Adesso siamo di fronte ad una scelta o meglio gli undici comuni soci potevano scegliere se dare come indirizzo alla società di andare sul mercato oppure prendere la strada per trasformarsi in società in house. E hanno scelto questa seconda via.”
I comuni soci sono: Desio, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Muggiò, Nova Milanese, Seveso e Varedo che nel 1964 istituiscono il “Consorzio per la costruzione e gestione di un impianto di incenerimento”. Poi, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta ai sette Comuni fondatori si uniranno i comuni di Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda e Solaro.

“I sindaci sono venuti in consiglio di amministrazione e hanno dato degli indirizzi di mandato, ma senza avere delle delibere di consiglio comunale alle spalle. – spiega entrando più nel tecnico Alberto Cambiaghi, Direttore generale delle Società, che aggiunge – Le delibere sono assolutamente necessarie. Entro fine anno dovremmo avere le delibere dei comuni. E così i sindaci nel 2024 potranno tornare in assemblea con la pienezza dei poteri conferitagli del Consiglio comunale per proseguire in questo percorso. Sempre che non abbiano cambiato idea. In assemblea, però è giusto ricordalo, nessuno ha mai messo in discussione che Bea debba diventare una società in house. A questo punto la società chiederà ai singoli comuni che servizi intenda affidare a Bea. E in base a ciò redigiamo il business plan, ovvero il piano d’impresa. Perchè la società dovrà dimostrare di avere le caratteristiche per ‘meritarsi’ l’affidamento del servizio. La somma algebrica dei servizi ascoltati nelle 11 interlocuzioni con i comuni costituirà il piano industriale. Quando questo lavoro sarà terminato e sarà dimostrato che Bea ha dei servizi che rispondono alle qualità richieste dai comuni il comune potrà deliberare di affidare a Bea il servizio stesso (A una società di cui è socio, ndr). Se i requisiti non ci fossero, non è obbligatorio per il comune di avvalersi di Bea, che sia chiaro. E’ anche vero che se nessun comune socio conferirà dei servizi a Bea, la trasformazione in società in house non avverrà. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi.”
Che cosa significa essere essere una società in House
Una società “in-house” (o “azienda in-house”) si riferisce a una struttura o a un’organizzazione che è gestita internamente da un’azienda o da un’organizzazione, invece di affidare determinate funzioni o servizi a fornitori esterni o a società di servizi specializzate. In altre parole, l’azienda decide di gestire direttamente e internamente una parte delle operazioni o dei servizi che potrebbero essere altrimenti esternalizzati.
Le ragioni per cui un’azienda potrebbe optare per una struttura in-house possono includere il controllo diretto sulle operazioni, la confidenza nella capacità di gestire efficacemente una funzione o un servizio specifico all’interno dell’organizzazione, la riduzione dei costi o la necessità di mantenere la riservatezza. Ad esempio, un’azienda potrebbe avere un dipartimento IT in-house invece di affidare le proprie esigenze informatiche a una società di servizi esterni.
Tuttavia, ciò può richiedere risorse significative, compreso il personale, l’infrastruttura e la gestione interna. La decisione di mantenere una funzione o un servizio in-house o di esternalizzarlo dipenderà dalle esigenze specifiche, dalla strategia aziendale e dai costi associati.