Berlusconi: gli eredi mandano al macero la pinacoteca di “secondo livello”

Durante una cena di Natale in Villa San Martino, il sindaco Bono aveva chiacchierato con il cavaliere di un possibile evento culturale in Villa Borromeo, per esporre quelle opere.
Ad Arcore addio all’idea del sindaco di realizzare iniziative culturali in collaborazione con gli eredi di Silvio Berlusconi, intorno alle opere minori della pinacoteca di Villa San Martino. Gli eredi hanno infatti dato disposizione di smantellare e mandare al macero le migliaia di tele e statue custodite nella dimora di via San Martino e l’operazione sarebbe già partita. Secondo le versioni circolate, le opere sarebbero in parte danneggiate dai tarli (soprattutto per quanto riguarda le cornici) prive di valore artistico rilevante e molto costose da mantenere, per via dello spazio che occupano. Tramonta così l’idea che il sindaco Maurizio Bono aveva ventilato poco dopo la morte del cavaliere: contattare gli eredi e capire come organizzare eventi in Villa Borromeo con i pezzi minori della collezione di Berlusconi. “Minori” nel senso che in Villa San Martino sono custodite anche opere d’arte di grandissimo valore, per le quali, spiegava il sindaco Bono, gli standard di sicurezza richiesti sarebbero stati fuori dalla portata del Comune. Altro discorso per quadri e statue di secondo piano.
LA CENA DI NATALE
Nel periodo natalizio il primo cittadino di Arcore aveva incontrato Berlusconi proprio in via San Martino per una cena semplice e gli auguri di circostanza. “In quell’occasione mi aveva dato la sua disponibilità a fare qualcosa per Arcore, purtroppo non c’è stato il tempo”, spiegava Bono poco dopo la scomparsa del leader di Forza Italia, raccontando anche qualche particolare di quell’incontro al quale era presente la compagna Marta Fascina. Menù a base di mozzarella napoletana, roastbeef e asparagi, barzellette, un clima di convivialità e, di sfondo, alcuni dei ritratti d’autore del cavaliere eseguiti da artisti vari. Pezzi “minori” appunto della collezione che si pensava di mettere in mostra in Villa Borromeo.