Calcio Monza, chi è il vero Special One?

24 ottobre 2023 | 18:36
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Calcio Monza, chi è il vero Special One?
Palladino e Mourinho all'U-Power Stadium nella scorsa stagione

La sconfitta di Roma lascia molta amarezza in casa Monza, oltre a qualche polemica come in ogni circostanza in cui l’avversario è Josè Mourinho, sempre sottile e pungente a nelle parole e nei gesti, ma sul campo…

Quanto tempo occorre per metabolizzare un risultato? E per digerire una sconfitta al 90’? Sicuramente subire un gol decisivo ad un passo dal traguardo lascia molta delusione in più rispetto ad una sconfitta maturata in un altro momento della partita.

Perdere all’Olimpico contro la Roma, in inferiorità numerica per oltre un tempo, con due prodezze di Di Gregorio e due “aiuti” dai legni della porta, può certamente accadere. Quello che si fatica ad accettare è il contesto che ha caratterizzato gli oltre 100’ di contesa sportiva e la riproposizione preconfezionata di un match in cui gli show (calcolatissimi) di Mourinho mascherano la grande prova dei biancorossi e l’ennesima partita incolore dei giallorossi.

Lo Special One di oggi…

Sul piano della comunicazione, delle relazioni, e della gestione del gruppo il tecnico giallorosso ha pochi rivali: l’analisi della partita è impeccabile e onesta (“Non abbiamo giocato bene, penso che il Monza non meritasse di perdere”), e le frecciate allo staff biancorosso (“l’anno scorso abbiamo avuto un’ottima partita a Monza e dopo la partita gente brava, ma ancora cruda e senza esperienza, ha avuto brutte parole nei nostri confronti”)ed al Papu Gomez (“Ho la tosse, ma quello sciroppo non lo prendo. Poi magari mi trovano positivo”) in riferimento al recente caso di positività, vanno a segno.

Mourinho è il profilo perfetto per questa Roma: con il suo palmares e la sua personalità riesce a compattare il tifo di un ambiente da sempre esposto a pressioni elevatissime e fortemente destabilizzanti. La scena è tutta per lui, che è abilissimo ad agire in solitaria sul palco con l’obiettivo d concentrare tutti i riflettori su di sé lasciando libera la squadra.

Anche domenica il meccanismo è stato vincente: in prima pagina ci sono i suoi gesti, già iconici quanto antisportivi. Far “sparire” i palloni a bordocampo è astuzia di tutte le categorie del calcio, ma per prendere 10.000 € di multa dalla Lega per questo comportamento significa che si è andati oltre la furbizia. Altro che mimare il pianto verso Palladino: l’anno scorso all’U-Power Stadium ricordiamo benissimo le proteste reiterate e continue per i 95’ di gioco.

Dulcis in fundo: la squalifica rimediata in extremis consentirà a Mourinho di non andare in panchina per Inter-Roma: alzi la mano chi crede alle coincidenze…

E quello di domani?

Palladino “chiacchiera”? In realtà in conferenza stampa è ancora il più trasparente e signorile: nessuna polemica, ma un’analisi puntuale sull’espulsione di D’Ambrosio. Nessuna critica sull’infelice (sic!) giornata del direttore di gara. Un sorriso appuntito sulla polemica relativa ai palloniscomparsi (“Non si trovavano più. Ne prendiamo atto..”) che vale una parata alla stoccata del vate di Setubal.

Raffaele Palladino ha senz’altro molto da imparare da un vincente come Josè Mourinho, ma da domenica si è capito come sul calcio giocato il tecnico dei brianzoli abbia fatto passi da gigante. Se spegniamo le luci dello show, resta il fondale di un Monza che ha messo in enorme difficoltà una Roma lenta e imballata, che predica un calcio arido, minimalista, sviluppato solo dagli acuti dei suoi solisti tanto dotati quanto fragili. Le assenze e la stanchezza sono alibi che non ha certo citato il tecnico monzese, bravo a dare fiducia a un 2004 che una volta in campo è stato tra i migliori.

Caro Josè attenzione: ci sono tanti allenatori “che non sono pirla (per citare l’espressione che lo stesso portoghese utilizzò per presentarsi all’Inter) e che “non sono arroganti” (altra citazione), e che hanno tutte le carte in regola per diventare degli “Special One”. Uno di questi per fortuna allena il Monza…