“Operazione Wallaby”, confiscati 13 canguri detenuti illegalmente

Dopo un lungo percorso giudiziario, e su raccomandazione della commissione scientifica CITES, i wallaby presenti sull’isola sono stati trasferiti in Toscana
In una spettacolare operazione all’alba del 10 ottobre, il Nucleo Carabinieri Cites di Ponte Chiasso insieme ai militari del Gruppo Carabinieri Forestale delle province di Como e Lecco ha eseguito la confisca e il trasferimento di tredici esemplari di canguro wallaby detenuti illegalmente nell’Isola dei Cipressi nel Lago di Pusiano. Dopo un lungo percorso giudiziario, e su raccomandazione della commissione scientifica CITES, i wallaby presenti sull’isola sono stati trasferiti in Toscana, presso una struttura appositamente convenzionata con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Qui avranno l’opportunità di vivere liberi e in armonia con il loro ambiente naturale, rispettando le loro esigenze comportamentali e biologiche.

I Carabinieri Forestali, in ottemperanza alle disposizioni del Ministero, hanno coordinato le operazioni di cattura e marcatura dei marsupiali utilizzando un sistema di identificazione adeguato. Gli esemplari, tutti discendenti da una singola coppia, avevano invaso l’isola in numero imprecisato, violando così la normativa che vieta la detenzione di questi animali, classificati come pericolosi. Nonostante i tentativi del proprietario dell’isola di opporsi al provvedimento del Tribunale di Como, il suo ricorso in Corte di Cassazione è stato respinto.

La normativa vigente stabilisce la pericolosità degli animali non solo in base alla loro aggressività, ma anche a precise ragioni di ordine sanitario. L’obiettivo è evitare il contatto diretto tra l’uomo e gli animali selvatici per prevenire potenziali rischi per la salute pubblica, come ad esempio il salto di specie di virus e patologie, fenomeno che potrebbe essere stato il caso anche per il Covid-19.
Gli esperti assicurano che gli esemplari trasferiti saranno ora liberi di condurre una vita tranquilla e in linea con le loro esigenze naturali, offrendo loro l’opportunità di una vita migliore in un ambiente che rispecchia il loro habitat originale.


