Suppletive a Lissone, dubbio sulla trasparenza del voto: la lettera di una nostra lettrice

“Il 22 ottobre 2023, tra le ore 16:30 e le 17 circa, mi reco a votare per il Senato a Santa Margherita di Lissone presso la sezione 22. Uscita dalla cabina, mi avvicino all’urna per infilarvi la scheda elettorale; noto che la fessura dell’urna è chiusa con della carta. Ridendo, alcuni addetti al seggio mi dicono, “no, non deve infilarla lei! Non si fa più così” mentre un uomo allunga la mano e si fa consegnare da me la scheda. Poi legge un numero e un tizio lo  trascrive. Io intanto mi riprendo i documenti dal tavolo; poi nessuno dice più nulla quindi saluto e me ne vado – ci scrive – Poche ore dopo però mi viene il dubbio sul destino della mia scheda elettorale, in quanto dal momento in cui l’ho consegnata all’uomo, non so più che fine abbia fatto. Teoricamente, potrebbe essere stata aperta e letta, oppure qualcuno potrebbe avervi segnato un altro simbolo causandone la nullità, etc.  (Sono esempi, non posso lanciare accuse, non avendone alcuna prova) .Quello che posso affermare con sicurezza è che mi pare un modo di fare poco trasparente, e nel mio caso anche poco rispettoso.”

Dato il dubbio, la brianzola, qualche ora dopo decide di ritornare al seggio per chiedere spiegazioni: ” Più tardi torno al seggio per avere spiegazioni, e la risposta del vicepresidente della sezione, in sintesi è che è colpa mia se non sono rimasta a controllare per accertarmi che la scheda venisse effettivamente infilata nell’urna. Il “ tappo” di carta apposto da loro sulla fessura dell’urna inoltre secondo lui è procedura regolare e serve per impedire che la gente vi infili la propria scheda prima che loro leggano un numerino. Sicuramente starò attenta in futuro, ma mi chiedo, su 100 elettori medi, quanti siano così scrupolosi e attenti da non distogliere lo sguardo dalla scheda nemmeno per un attimo, fino alla fine per accettarsi che venga inserita correttamente, (senza distrarsi per riprendersi i documenti, per il parlottio generale, le risatine eventuali etc). Sottolineo che NESSUNO dei numerosi scrutatori e affini presenti al seggio si è preso la briga di invitarmi a restare, ne prima ne dopo, a controllare che la scheda venisse infilata correttamente – e conclude – Tra l’altro i miei genitori a Muggio’ hanno infilato loro la scheda nell’urna personalmente nell’urna, quindi è anche stato scorretto da parte loro dire “non si fa più così “.”

COS’E’ IL BOLLINO ANTIFRODE

La novità era stata introdotta dal Rosatellum per le elezioni del 4 marzo 2018: un escamotage pensato per impedire il voto di scambio usando schede già votate.

Il bollino antifrode ritorna anche per le elezioni 2022: in sostanza, all’elettore verrà consegnata una scheda munita di un codice progressivo alfanumerico generato in serie che verrà annotato sul registro. Dopo aver votato, il cittadino non avrà più “la soddisfazione” di imbucare la propria scheda nell’urna ma a farlo sarà il presidente del seggio non prima, però, di aver staccato il tagliando dalla schede dell’elettore e confrontato il codice con quello appuntato. Solo dopo questo controllo la scheda potrà essere imbucata, senza tagliando antifrode e tornando così anonima.