Economia

Hydro Extrusion di Ornago annuncia nove licenziamenti. Scattano 8 ore di sciopero

Le lavoratrici ed i lavoratori di Hydro Extrusion incroceranno ancora le braccia venerdì 13 ottobre per l'intera giornata (8 ore) con presidio delle portinerie dello stabilimento in via Ciucani.

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Sciopero e presidio. Fiom Cgil e Fim Cisl hanno proclamato per venerdì 13 ottobre 8 ore di sciopero alla Hydro Extrusio in seguito all’annuncio dell’azienda di 9 licenziamenti nello stabilimento di Ornago.

La decisione avviene a seguito di sei ore di sciopero già effettuate la settimana scorsa e nelle assemblee che si sono tenute il 3 ottobre, il 9 e il 10 ottobre alla multinazionale norvegese che si occupa della produzione di profili a disegno in alluminio estruso. “Giovedì 28 settembre la multinazionale che conta nello stabilimento di Ornago 145 addetti, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 9 lavoratori su 104 lavoratori diretti di produzione. L’azienda  intende rispondere al calo di volumi produttivi del 2023 con i licenziamenti. Una decisione aziendale inaccettabile, visto anche i profitti che l’azienda ha prodotto negli ultimi anni.  – spiegano Adriana Geppert della FIOM CGIL e Gabriele Fiore della FIM CISL – L’azienda ha registrato margini operativi ed utili di esercizio di milioni di euro negli ultimi anni, nel 2022 l’azienda ha superato i 25 milioni euro di risultato operativo (EBITDA) in Italia grazie al super bonus edilizio del 110 ed oggi che c’è una contrazione del mercato a rimetterci sono i lavoratori – aggiungono i sindacalisti – contrazione che comunque vedrà anche per il 2023 un risultato operativo di oltre 10 milioni €. Siamo di fronte ad un’azienda che nel corso del 2022 ed il 2023 ha lavorato a 18,19, 20 e 21 turni settimanali, chiedendo sempre grossi sacrifici ai lavoratori. La flessione dell’attività che si sta verificando quest’anno l’hanno già pagata duramente i lavoratori in somministrazione che non sono stati confermati, da 18 lavoratori medi in somministrazione nel 2022 oggi se ne contano poche unità”.

I sindacati e i lavoratori non intendono accettare questo piano di licenziamenti e invocano l’utilizzo degli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione: “Sono gli strumenti che l’azienda deve utilizzare per rispondere ad un calo di domanda e per la definizione di un piano di riorganizzazione industriale che punti alla salvaguardia dei posti di lavoro. Quest’anno l’azienda a fine luglio ha aperto una cassa integrazione ordinaria che ha visto un pochissimo utilizzo ed ora vuole licenziare.  Non possiamo permetterci che ancora una volta una multinazionale faccia profitti grazie ai soldi pubblici del super bonus edilizio 110 ed ora decida di tagliare posti di lavoro nel nostro territorio, lasciando i lavoratori e le loro famiglie in mezzo ad una strada”.

Ma non è tutto, i sindacati si stanno già attivando per l’attivazione di un tavolo istituzionale con la richiesta di incontro urgente alla IV Commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione del Consiglio Regione Lombardia.

Durante le ore sciopero di venerdì ci sarà anche un presidio delle portinerie dello stabilimento in via Ciucani 8 ad Ornago.

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