la storia |
Sport
/

Michele Zocco: la storia del plurimaratoneta che porta Concorezzo in giro per il mondo… di corsa

23 ottobre 2023 | 11:09
Share0
Michele Zocco: la storia del plurimaratoneta che porta Concorezzo in giro per il mondo… di corsa
Michele Zocco al termine della Ultr'Ardeche

Dopo aver completato la Milano-Sanremo, la Ultr’Ardeche e la Nove Colli ora Michele punta alla Spartathlon di 246km, nel 2025.

Correre per risolvere un problema di ipertensione senza prendere pastiglie e arrivare a tagliare il traguardo di gare di oltre 285 chilometri. È possibile? Se ti chiami Michele Zocco sì. “Tutto è nato da quel problema salutare – racconta Michele, in arte Zock’n Roll -. Mi avevano prescritto delle pastiglie per l’ipertensione ma finché posso, preferisco evitare di prendere medicine. Allora ho pensato che magari con un po’ di allenamento e dieta avrei potuto non prendere pastiglie. Parlando con mia moglie ho deciso di iniziare a correre in maniera seria e costante.”

Il resto poi è storia. Una storia fatta di determinazione e traguardi raggiunti. “Ho iniziato ad iscrivermi a qualche gara avendo la mezza maratona come obiettivo – continua Zocco. – Ricordo ancora che mi sembrava già una roba stratosferica, per chi inizia da zero, 21 km sono veramente tanti.”

Michele Zocco, ConcorezzoMichele al termine della Nove Colli a Cesenatico

E così in tre mesi Michele, oggi corridore per Impossibile Target, prepara la sua prima mezza maratona, non senza le difficoltà di uno alle prime armi. “Mi ricordo ancora il primo allenamento da 15 chilometri e l’incredibile fatica che feci di quell’ora e 41. Due settimane dopo ci riprovai mettendo 10 secondi in meno. Da lì ho capito che il mio corpo si abituava iniziando a sfruttare a mio vantaggio la cosa.”

Mezza dopo mezza si fa sempre più vivo il sogno della maratona e in meno di un anno dall’inizio con la corsa, a maggio 2016, il corridore concorezzese conclude i suoi primi 42 chilometri. “Verso il 30esimo chilometrico mi sono detto “mai più, prima e ultima volta”, ma una volta tagliato il traguardo la soddisfazione ha prevalso e non ho ancora smesso.”

Le sfide di Michele

“Mi iscrivo alla seconda gara, ad agosto – continua l’atleta brianzolo. – Era “La Filippide”, gara in notturna in Sicilia molto particolare perché senza riferimenti cronometrici, dove sei solo con te stesso. Rispetto a quella di Milano questa va molto meglio.”

Ed è qui che Michele inizia a sfidarsi ancora di più provando a correre una maratona al mese. “Ho visto che potevo farcela, alcune le utilizzavo proprio per allenarmi in preparazione della successiva.” Dall’obiettivo di farne una al mese Zocco ha iniziato a correrne una ogni due settimane. Ma non era ancora sufficiente. Sono poi arrivate corse di 100 chilometri, di 24 ore a circuito e, dal 2019, le ultra più difficili di oltre 250 chilometri.  

“L’anno prossimo proverò a superare i 180km in una gara a circuito da 24 ore per poter aver la qualifica ed essere sorteggiato per partecipare alla Spartathlon, Atene-Sparta di 246km, nel 2025”

Lunghezze così hanno inevitabilmente bisogno di tanto allenamento e preparazione. Cinque, sei giorni a settimana con 10 chilometri per volta e nel weekend allenamenti da 40 o 50 chilometri. “Questo è il lato più brutto – spiega il runner. – Personalmente non concepisco il ritiro in gare di quel tipo perché per prepararle soffri talmente tanto che poi la voglio finire a tutti i costi.”

Ovviamente non tutti i percorsi sono in piano, sarebbe “troppo facile.” “Alcune gare hanno dislivelli importanti e per prepararle faccio spesso Concorezzo-Valcava, uno dei miei percorsi preferiti. Sono 81 chilometri con 1500 metri di dislivello.”

Concorezzo è sempre con me – spiega Zocco. Per me è una spinta in più, sapere di avere con me il mio paese e i concorezzesi è importante e mi rende orgoglioso. Anche per le iniziative che qualche volta organizzo in paese trovo sempre grande disponibilità ed entusiasmo.”

Michele Zocco, Concorezzo Zocco e il sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio

Proprio Concorezzo-Valcava è stata la palestra per preparare alle gare più lunghe. Nel 2019 e nel 2021 Michele ha corso in 52 ore la Milano-Sanremo, nel 2022 ho fatto la Ultr’Ardeche, la più faticosa e la più bella per lui, lunga 222 chilometricon 4500 metri di dislivello e a maggio di quest’anno, a Cesenatico, la Nove Colli di 200 chilometri con 3800 metri di dislivello.

Nessun segreto: tanto sacrificio e tanta determinazione

Correre, come in tante altre cose, è questione oltre che di fisico anche di testa. Quella testa che entra in gioco quando le gambe non vanno più. “Per 150 chilometri il fisico tiene, poi è resistenza, determinazione e forza mentale – confessa Michele. Io ho sempre avuto fortunatamente, questa forza dalla mia. Quando mi metto in testa l’obiettivo faccio il possibile per raggiungerlo. È qualcosa che si vede già negli allenamenti. Quando sai che devi sacrificare tutto il tuo tempo libero, la famiglia e i weekend, se inizi a trovare scuse significa non essere concentrati.”

“Alla fine è meraviglioso tagliare il traguardo, sei felice e soddisfatto per aver resistito a quelle sofferenze. Ogni tanto penso anche se sia incredibile, quando tiri fuori tutto di te e ce la fai è una gioia immensa.” E Michele, ad ogni traguardo viene ripagato anche per queste fatiche che forse poco c’entrano con quella fisica ma che non meno pesanti.

Michele Zocco, Concorezzo