Medici a lezione di difesa personale dal poliziotto esperto di arti marziali

Dopo il saluto iniziale, le attività sono proseguite con gli istruttori e i medici che hanno messo in pratica le tecniche apprese, imparando come liberarsi da prese o difendersi da pugni e calci.
Un’importante collaborazione tra la Questura di Monza e della Brianza e l‘Ordine dei Medici ed Odontoiatri della provincia sta portando avanti un’iniziativa pionieristica per garantire lasicurezza dei medicinella loro pratica quotidiana. Oggi, presso la palestra della Questura, 143 medici della provincia di Monza e della Brianza hanno partecipato a una sessione di formazione sulla difesa personale, tenuta dagli istruttori esperti della Polizia di Stato. A guidarli l’istruttore di arti marziali della Polizia di Stato Assistente Capo Coordinatore Danilo Bignone, già appartenente alle Fiamme Oro della Polizia di Stato, campione italiano assoluto di lotta, cintura nera di judo, allenatore di lotta e istruttore di arti marziali miste, in servizio presso la Questura di Monza e della Brianza, con la supervisione del Commissario Capo Alessandro Barone.

Il Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri, Carlo Maria Teruzzi, insieme al Questore Marco Odorisio, ha accolto il primo gruppo di 20 medici che si sono addestrati in tecniche di base per gestire situazioni critiche o aggressioni fisiche. Il Questore ha enfatizzato lo spirito di servizio comune tra medici e poliziotti, sottolineando l’importanza di questo partenariato nell’equipaggiare i medici con gesti semplici ma efficaci per liberarsi da prese o attacchi.
Il Questore ha annunciato che, dopo il completamento di questo primo ciclo di formazione, sono già in programma ulteriori sessioni formative per i medici a partire dal prossimo anno. Queste sessioni mirano a fornire agli operatori sanitari gli strumenti necessari per proteggersi in situazioni di potenziale pericolo.

Il Presidente Teruzzi ha evidenziato l’urgente necessità di questo tipo di formazione, citando l’aumento delle aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei medici, come nel recente caso di un’aggressione avvenuta all’interno di un ambulatorio medico. Teruzzi ha sottolineato l’importanza di insegnare ai medici percorsi di difesa personale che consentano loro di neutralizzare minacce e affrontare situazioni di aggressività verbale o fisica con sicurezza e competenza.

Dopo il saluto iniziale, le attività sono proseguite con gli istruttori e i medici che hanno messo in pratica le tecniche apprese, imparando come liberarsi da prese o difendersi da pugni e calci. Questo partenariato innovativo e necessario sta dimostrando l’impegno della comunità medica e delle forze dell’ordine nel garantire un ambiente di lavoro sicuro per i professionisti della salute, contribuendo così a una comunità più sicura e protetta per tutti.