Panathlon Club Monza e Brianza, una serata con le stelle dello sport inclusivo

Una serata magnifica, colma di momenti commoventi e di storie di vita vissuta al massimo: questo, in sintesi, l’evento tenutosi ieri sera, presso il teatro Binario 7 di Monza organizzato dal Panathlon Club Monza e Brianza.
Monza. “Panathlon” dal greco significa “insieme delle discipline sportive“, senza alcuna esclusione: dal calcio, al basket, alla pallavolo, comprese quelle definite come “inclusive”, praticate cioè da persone con disabilità, e che, con tali, hanno saputo affrontare, e superare, le sfide della vita, trasformando i propri limiti in opportunità di successo.
E proprio all’insegna della inclusività è stata orientata la serata di ieri, svoltasi al Teatro Binario 7 di Monza, dove il Panathlon Club Monza e Brianza, in quella che è stata definita come “serata 0”, poiché prima di molte, ha premiato numerosissimi atleti che, grazie a volontà, passione ed entusiasmo sono riusciti a convertire le proprie difficoltà in opportunità e le opportunità in trionfi.
Tanti, tantissimi gli atleti presenti, e premiati, ieri sera, che si sono fatti conoscere, anche grazie all’ausilio di filmati ad hoc che li raccontavano, al numeroso pubblico presente nella Sala Chaplin del teatro: Mattia Muratore, capitano degli Sharks Monza; Giorgia Fascetta e Antonella Inga, atlete Freemoving; Anita Greco, medaglia d’oro agli Special Olympics World Games 2023 a Berlino, insieme alla sua allenatrice Lucia Zulberti della Corona Ferrea Nuoto Monza; Alessia Berra, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020; Silvio Vigoni, presidente dell’Asd Silvia Tremolada; Micaela Racchini e Davide Fustinoni della Polisportiva Sole Asd; e il campione di paraciclismo Andrea Pusateri, che da poco ha pubblicato il proprio libro.
Le dichiarazioni
Mattia Muratore (Sharks Monza): “Se ripenso agli anni in cui ho iniziato sono cambiate tante cose, non solo nel mondo di questo sport (Hockey su pista in carrozzina, ndr), ma anche della visione che si ha dall’esterno nei confronti degli sport inclusivi. Oggi c’è molta più informazione e interesse in merito, e ci sono sempre più ragazzi e ragazze che vogliono mettersi in gioco”. Lo scorso anno Mattia ha anche scritto e pubblicato un libro, con Feltrinelli, di nome “Sono nato così, ma non ditelo in giro” in cui egli stesso si racconta in prima persona: “Il libro parla di me, della mia vita e della mia carriera, ma è attraversato da una vena ironica molto potente: è un tentativo di raccontare il mondo della disabilità motoria senza retorica, ma con ironia”.
Giorgia Fascetta (Freemoving): “Corro nei 100 e 400 metri; grazie al mio trascorso in Freemoving sono cresciuta molto, e ho avuto l’onore di essere stata portabandiera agli Europei Paralimpici, ma il mio sogno sarebbe quello di arrivare a disputare paralimpiadi e vincere la medaglia d’oro. Attualmente sto lavorando per i Mondiali di Kobe di quest’anno”.
Anita Greco (Corona Ferrea Nuoto): “Ho vinto due medaglie ai Mondiali di nuoto Special Olympics nel 2023: una d’oro negli 800 metri stile libero e una di bronzo nei 1500 in acque libere. In realtà, oltre al nuoto faccio altri sport, come atletica e basket, ma il mio preferito è il nuoto in acque libere. L’esperienza di Berlino è stata molto bella, ma anche faticosa. Il futuro? Per tutti noi atleti con disabilità è importante fare sport, e per il futuro mi aspetto che le persone capiscano che noi possiamo fare quello che fanno gli altri”.
Andrea Pusateri (ciclista paralimpico): “L’incidente che mi ha fatto perdere le gambe è avvenuto quand’ero piccolo, a 3 anni. Ero in stazione con mia madre, a un certo punto mi sono allontanato da lei correndo verso i binari. Proprio in quel momento stava passando un treno che mi ha colpito facendomi perdere l’uso di entrambe le gambe. Nel tentativo di salvarmi lei ha perso la vita. Comunque, in seguito a una miracolosa operazione chirurgica, i medici sono riusciti a reimpiantarmene una, la sinistra. Lo sport? Questa passione viene dalla mia famiglia, ed è merito loro se sono diventato un ciclista paralimpico entrando a far parte anche della nazionale italiana. Il mese scorso ho pubblicato il libro che racconta delle avventure della mia vita e del ciclismo (“I limiti non esistono. Le sfide che hanno cambiato la mia vita”, ndr).