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Meno intubazioni grazie al “casco”: l’importante studio dei pneumologi di Vimercate

25 ottobre 2023 | 12:48
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Meno intubazioni grazie al “casco”: l’importante studio dei pneumologi di Vimercate
da sinistra, Paolo Scarpazza, Francesca D'arcangelo, Silvia Pagani, Martina Piluso , parte del team che ha condotto lo studio

Questa importante ricerca, pubblicata recentemente su “Advances in Respiratory Medicine,” una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo rivela l’efficacia del “casco” come supporto respiratorio

Vimercate. Un gruppo di pneumologi a Vimercate ha condotto una ricerca pionieristica sull’efficacia del “casco” come dispositivo di supporto respiratorio per i pazienti con insufficienza respiratoria severa. Questa importante ricerca è stata pubblicata recentemente su “Advances in Respiratory Medicine,” una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo.

LA RICERCA DEI PNEUMOLOGI DI VIMERCATE

La ricerca ha coinvolto tutti i pazienti con insufficienza respiratoria severa (conosciuta tecnicamente come ARDS) che sono stati ricoverati nel reparto di Pneumologia di Vimercate durante le tre ondate di pandemia da marzo 2020 a maggio 2021 e che non erano vaccinati. Il dottor Paolo Scarpazza, primario della struttura di via Santi Cosma e Damiano, ha dichiarato: “Siamo riusciti a coinvolgere un totale di 515 pazienti, con una predominanza maschile dell’80%.”

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Gli over 81 anni e coloro con insufficienza respiratoria non grave sono stati esclusi dalla ricerca. Questi risultati, ottenuti in un contesto di ricerca monocentrica, forniscono un quadro significativo dell’efficacia del “casco” nei pazienti non vaccinati affetti da ARDS.

È importante notare che durante il periodo di studio, il reparto di Pneumologia ha trattato un totale di 871 pazienti, la maggior parte dei quali provenienti dalla zona di Vimercate e, soprattutto nella prima ondata della pandemia, dalla zona di Bergamo.

L’EFFICACIA DEL “CASCO”: ECCO I RISULTATI

Ma qual è stata l’efficacia del “casco” nei pazienti studiati? In modo sostanziale, il dispositivo ha dimostrato di essere un efficace supporto respiratorio non invasivo che ha ridotto significativamente la necessità di intubazione nei pazienti. Il dottor Scarpazza ha sottolineato: “Il 70% dei pazienti trattati con il casco ha recuperato la stabilità respiratoria ed è stato dimesso a casa senza ulteriori interventi.”

La ricerca ha dimostrato l’importanza del “casco” come una soluzione efficace per la gestione dell’insufficienza respiratoria nei pazienti con ARDS. Questo dispositivo, simile a un casco da palombaro, è stato inventato e prodotto in Italia ed è diventato un elemento chiave nel trattamento dei pazienti durante la pandemia.

Da notare che il team di chirurgia toracica ha contribuito in modo significativo a questa ricerca pubblicata su “Advances in Respiratory Medicine.”