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“Senza togliersi il cappello”, la Cgil di Monza e Brianza celebra i 130 anni!

5 ottobre 2023 | 07:34
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“Senza togliersi il cappello”, la Cgil di Monza e Brianza celebra i 130 anni!
Fausto Longoni (a sin.) e il gruppo di giovani attori

Il 12 ottobre al teatro Manzoni di Monza il sindacato festeggerà i 130 anni di fondazione della Camera del Lavoro con uno spettacolo storico-politico inedito e autoprodotto. Gli attori protagonisti sono quasi tutti giovani.

Monza. Il titolo è un omaggio a Giuseppe Di Vittorio, fondatore e segretario della Cgil, che ai contadini amava ripetere che il loro riscatto sociale partiva soprattutto dalla consapevolezza di essere uguali agli altri. I contenuti e l’anima di “Senza togliersi il cappello – Le voci del lavoro”, lo spettacolo che andrà in scena il 12 ottobre alle ore 21 al Teatro Manzoni di Monza, sono, invece, tutti della Cgil di Monza e Brianza e delle persone coinvolte in questa importante e particolare celebrazione dei 130 anni dalla fondazione della Camera del Lavoro di Monza, tra le prime a nascere in Italia.

L’opera teatrale, inedita e autoprodotta, che in un’ora e mezza tutta d’un fiato racconterà le lotte e le battaglie politiche e sindacali dalla fine del 1800 fino agli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, è frutto, infatti, di una serie di intuizioni e collaborazioni provenienti da ambiti diversi.

Sul palcoscenico del teatro Manzoni il pubblico vedrà il risultato della scrittura scenica e della messa in scena
di Davide Fossati e Fausto Longoni, ma anche le scenografie preparate dal Liceo Artistico “Nanni Valentini” di Monza, la consulenza storica e bibliografica di Giuseppe Maria Longoni, la ricerca storica e bibliografica di Matteo Casiraghi, l’audio e le luci di Marcello Seregni, le maschere e gli oggetti di scena di Enrico Mason, le foto di scena di Federica Casetta.

Cgil spettacolo

Soprattutto il 12 ottobre, sul più importante palco teatrale di Monza, saranno protagonisti i personaggi interpretati da un manipolo di giovani attori, guidati da Claudio Cremonesi, che sarà Ettore Reina, storico dirigente sindacale della Camera del Lavoro di Monza: Matilde Burzotta, Gregory Fontana, Lorenzo Galimberti, Francesco Longoni, Federica Mazzei e Alessandro Carlo Restelli.

IL MESSAGGIO

Fulcro della trama di “Senza togliersi il cappello – Le voci del lavoro” sarà il contesto storico di una Monza e di un territorio ancora profondamente contadino, ma che già mostrava i segni dell’industrializzazione. In primis quella dei piccoli cappellifici tradizionali, cuore dell’economia della Monza di fine Ottocento-inizio Novecento, dove si producevano fino a 60mila cappelli finiti al giorno, esportati in tutto il mondo.

“L’industria del cappello ha rappresentato per Monza un traino straordinario per decenni- spiega Walter Palvarini, Segretario generale della Cgil di Monza e Brianza – se leggiamo i giornali dell’epoca troviamo alcuni concetti ancora molto attuali: la Camera del lavoro nasce per dare una risposta ai lavoratori rispetto alla necessità di rappresentanza sul territorio. E questa è una esigenza viva ancora oggi”.

“Allora cominciavano le grandi trasformazioni dal punto di vista produttivo, con le prime grandi concentrazioni operaie – continua Palavarini – oggi abbiamo poche aziende grandi e un tessuto produttivo molto frammentato, ma abbiamo la necessità di affrontare le nuove trasformazioni derivanti dalle sfide ambientali e della digitalizzazione”.

I diritti e le tutele conquistate dai lavoratori e dalle lavoratrici in anni di rivendicazioni oggi rischiano di essere messe in discussione. Ed è per questo che lo spettacolo “Senza togliersi il cappello – Le voci del lavoro” inevitabilmente si lega a “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”, la manifestazione che il 7 ottobre porterà a Roma più di 100 associazioni, reti e realtà della società civile. 

Cgil spettacolo

GLI INTERPRETI

L’opera teatrale, autoprodotta dalla Cgil per celebrare i 130 anni della Camera del Lavoro di Monza, nata l’1° ottobre 1893, segnerà, in qualche modo, il vero debutto sulla scena di sei giovani attori, tutti tra i 21 e i 23 anni, appena diplomati in recitazione alla Scuola Moholedi Milano, una realtà variegata e multidisciplinare frequentata ogni anno da più di 700 studenti.

“Per noi portare sul palco “Senza togliersi il cappello – Le voci del lavoro” è un’importante opportunità, che ci consente di lavorare, appena diplomati, conservando il gruppo che abbiamo formato alla Scuola Mohole” affermano Matilde Burzotta, Gregory Fontana, Lorenzo Galimberti, Francesco Longoni, Federica Mazzei e Alessandro Carlo Restelli.

“Per noi è stata una sfida, che ci ha permesso di conoscere un contesto storico, sindacale e politico su cui non eravamo molto informati – continuano – abbiamo iniziato a preparare lo spettacolo dalla fine di giugno e arriveremo al debutto al termine di un impegno piuttosto serrato, anche dal punto di vista logistico”.

Sul palco del Teatro Manzoni di Monza ognuno di questi sei ragazzi e ragazze interpreterà più personaggi. Alcuni di caratura nazionale, altri monzese e brianzola, altri ancora internazionale. Da Mussolini a Lenin, da Pertini a Parri e Rosselli.

Al di là delle simpatie più o meno evidenti per un personaggio piuttosto che per l’altro, nel cuore di Matilde, Gregory, Lorenzo, Francesco, Federica Mazzei e Alessandro Carlo è acceso il comune fuoco dellapassione per la recitazione. Che è nato in modo diverso, magari guardando film al cinema o cantando, ma per tutti approderà il 12 ottobre in scena con “Senza togliersi il cappello – Le voci del lavoro”.

È ancora possibile chiedere il biglietto dello spettacolo, info e contatti: https://www.cgilbrianza.it/130insieme/