Pallacanestro

Virginio Bernardi: “Per riportare l’Aurora Desio in serie A serve un mecenate”

La nostra intervista allo storico allenatore che negli anni 80 portò per la prima volta la squadra desiana in Serie A. Sabato scorso la Pallacanestro Aurora gli ha reso omaggio in occasione della partita contro Caserta. "Il miracolo per il ritorno in A potrebbe farlo il BancoDesio"

virginio bernardi desio
Virginio Bernardi, foto dal profilo fb della Pallacanestro Aurora

La Pallacanestro Aurora Desio,  in occasione della prima partita di campionato di Serie B contro la Juve Caserta   sabato scorso al PalaFitLine,  ha reso omaggio a Virginio Bernardi, storico allenatore che ha portato la squadra desiana per la prima volta in serie A, nella stagione 1986-87.
Al centrocampo, tra gli applausi dei tifosi, il presidente Ivan Papaianni ha consegnato a Bernardi una targa, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto da allenatore e non solo. L’occasione non è stata scelta a caso. La partita contro Caserta, vinta dai desiani 86-81, ha fatto riaffiorare tanti ricordi degli anni d’oro della Serie A. E Bernardi è legato ad entrambe le città: casertano di nascita, desiano d’adozione. Dopo una carriera da allenatore, oggi è procuratore sportivo di allenatori e giocatori e il suo ufficio ha sede proprio a Desio. 

virginio bernardi con ivan papaianni desio

E’ stato emozionante l’omaggio dei tifosi desiani?

 “E’ stata una bella partita, c’erano tanti spettatori, più di quanto mi aspettassi. Lo staff dell’Aurora è molto bravo a organizzare questi eventi. Non pensavo di emozionarmi, invece devo dire che quando mi sono trovato in mezzo al campo e i tifosi hanno applaudito, l’emozione c’è stata. Sono contento di questa iniziativa. La partita tra Desio e Caserta è il trait d’union della mia vita. Desio è la mia seconda casa”. 

Gli anni 80 sono stati davvero gli anni d’oro della pallacanestro desiana: la promozione in serie A è passata alla storia. Cosa ricorda in particolare?

“Per Desio sono stati anni molto belli e credo irripetibili, a meno che arrivi un mecenate che voglia investire nella squadra. Tutto era nato da un’intuizione di Antonio Farina. E’ stato un momento fortunato. I ragazzi della squadra avevano una passione e un trasporto straordinario. Per una città come Desio, la serie A è stata davvero un sogno che si è realizzato. Una bellissima favola. Che però, come tutte le favole, ad un certo punto finisce. A meno che…”

A meno che? 

“Per giocare in serie A1 oggi ci vogliono milioni di euro. Anche la Serie A2 è troppo impegnativa e difficile per le risorse economiche necessarie. I dirigenti sono molto bravi, ma non vedo un ritorno a breve in serie A per l’Aurora. A meno che non ci sia qualcuno disposto ad investire. Il miracolo, secondo me, si chiama Banco Desio, che è una realtà nazionale. Probabilmente non rientra nella politica dell’azienda quella di puntare su una squadra di basket.  Dopo l’era Montepaschi non ci sono altre realtà simili che hanno investito nella pallacanestro”. 

Tornando invece al passato, la sua squadra non ha mai giocato al PalaDesio, perchè il palasport cittadino ai tempi non c’era ancora. Le partite casalinghe si disputavano al PalaLido di Milano. I desiani erano sempre presenti numerosi.

“Esatto, noi giocavamo al PalaLido. Sono comunque orgoglioso del fatto che l’Aurora Desio di quegli anni abbia dato l’input per la realizzazione del palazzetto desiano. Io al PalaDesio ci sono stato da allenatore avversario: ero venuto quando allenavo Reggio Emilia, per una gara contro la squadra desiana, allenata da Sergio Scariolo. Avevamo vinto noi” 

I dirigenti di oggi della Pallacanestro Aurora invitano i desiani a seguire la squadra e ad assistere alle partite al PalaFitLine. 

Anch’io invito i desiani a seguire le gare dell’Aurora. Il palazzetto pieno  è sempre un fatto positivo. Il pubblico aiuta. Ma, ripeto, serve un mecenate forte” 

 

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