Aiutare anziani e fragili, l’impegno dello Sportello Sociale Spi Cgil Monza e Brianza

Prima di tutto viene l’ascolto. Solo dopo si può cominciare concretamente a fare qualcosa per gli altri.
Monza. Prima di tutto viene l’ascolto. Solo dopo si può cominciare concretamente a fare qualcosa per gli altri. Che, nel caso dello Sportello Sociale dello Spi Cgil Monza e Brianza, sono soprattutto anziani, ma anche più giovani, con problematiche più o meno gravi di carattere sociosanitario. Dalle malattie alle difficoltà di reddito fino, ad esempio, agli ostacoli burocratici sul percorso pensionistico.
A dare sostegno e informazioni e ad ascoltare questi uomini e donne fragili e i pesi di varia natura che anche le loro famiglie si portano dietro, nella sede di Monza dello Spi Cgil Monza e Brianza ci sono Mario Castiglioni e Maria Nella Cazzaniga, responsabili del servizio dello Sportello Sociale.
L’ATTIVITA’
“Riceviamo e accogliamo le persone che ci chiedono una mano – spiega Maria Nella Cazzaniga, recentemente protagonista anche dello spettacolo “Funamboli” portato in scena a Monza dalla compagnia teatrale “CircoSvista” nata all’interno della sezione di Monza dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti.
“Poi, quando riusciamo a capire quali sono i problemi che ci troviamo di fronte – continua – approfondiamo, forniamo una risposta e, in un’ottica di orientamento, se necessario indirizziamo gli utenti, a seconda dei casi, al Patronato Inca, al Caaf o ad altri servizi della Cgil di Monza e Brianza”.
L’operato dello Sportello Sociale dello Spi (Sindacato pensionato italiano) è al passo dei tempi e delle nuove tecnologie. Non a caso, ormai da quasi tre anni, ha anche un’appendice on line con un vero e proprio format che a cadenza mensile propone video divulgativi e informativi su problematiche specifiche e attuali.
“L’ultimo, pubblicato on line a fine ottobre, è sulla Campagna di vaccinazione 2023 – chiarisce Cazzaniga – nei mesi scorsi abbiamo trattato, ad esempio, anche dell’amministratore di sostegno, dell’esenzione dei ticket sanitari e delle liste d’attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici”.
Tra tradizione e innovazione, lo Sportello Sociale dello Spi Cgil Monza e Brianza ha una storia ormai piuttosto lunga. “Circa 20 anni fa è nato lo Sportello per la non autosufficienza che poi è diventato lo Sportello Sociale – ricorda Maria Nella – qui allo Spi di Monza e in Brianza, dove oggi ci sono una decina di operatori adeguatamente formati, c’è stata una delle prime esperienze di questo tipo in Italia, poi riprodotta in tutte le altre sedi dello Spi Cgil”.
I CASI
Tra le tante persone e famiglie in difficoltà che lo Sportello Sociale ha aiutato, abbiamo scelto di proporvi brevemente due storie. Nella loro apparente semplicità raccontano quanto sia importante ricevere i giusti consigli e indicazioni per vedere concretizzarsi diritti e sostegni, anche economici, che altrimenti resterebbero inespressi.
“Si sono rivolti a noi i familiari di una persona allettata, non autosufficiente e invalida al 100%, per la quale era impossibile anche il trasporto in ospedale – spiega l’operatrice del servizio dello Spi Cgil Monza e Brianza – dopo le interrogazioni alla Commissione Sanità della Regione Lombardia e il coinvolgimento delle Asst, siamo riusciti ad appurare che in questi casi la prescrizione del farmaco addensante, il cui costo è a carico del Sistema sanitario nazionale, può farla anche il medico di famiglia, quindi non soltanto lo specialista”.
“Dopo questo nostro intervento – continua – la Regione ha inviato una comunicazione ufficiale a tutte le Ats e ai farmacisti per fornire i dovuti chiarimenti su situazioni come quella che ci è stato sottoposta”.
L’altro caso di cui vogliamo parlarvi è esemplare anche di come a volte per ottenere le risposte migliori, non quelle più semplici, sia necessario non accontentarsi. “Abbiamo aiutato una famiglia e in particolare un giovane lavoratore gravemente disabile a cui immediatamente era stato consigliato di trovare una badante che potesse occuparsi di lui” spiega Maria Nella Cazzaniga.
“Grazie alla nostra consulenza – conclude – dopo un percorso lungo e seguito nel tempo, la famiglia ha ottenuto la misura B1, un sostegno economico e sosiosanitario erogato dall’Ats e ricevuto informazioni importanti per la scelta pensionistica presso il Patronato Inca della Cgil di Monza e Brianza”.