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Ennesima vittoria da coach negli Stati Uniti per il brianzolo Andrea Galbiati

1 novembre 2023 | 09:30
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Ennesima vittoria da coach negli Stati Uniti per il brianzolo Andrea Galbiati
Coach Galbiati il primo in basso da sinistra

Sesta vittoria consecutiva per l’americano Tony Soto, che, sotto la guida del coach brianzolo Andrea Galbiati, riesce a sconfiggere anche Kevin Croom.

South Carolina (USA). Dopo le ottime prestazioni, e le vittorie ottenute da coach nella boxe a mani nude, grazie al suo allievo Tony Soto, il brianzolo Andrea Galbiati mette a segno un’altra vittoria da allenatore. Protagonista è sempre stato lo stesso Tony, il quale, anche in questo sesto match in carriera di boxe a mani nude, è riuscito a surclassare un avversario molto forte ed esperto, con alle spalle 37 match di MMA, e altri in UFC, ovvero Kevin Croom.

L’intervista

Che match è stato?

“Molto tirato. Tony e Croom sono due combattenti molto forti, che hanno dato grande prova delle loro strategie e delle qualità tecniche e fisiche individuali. Il mio allievo è più tecnico, per natura, di Croom, che invece è un combattente da MMA, quindi più votato a cercare il “gioco sporco”, la “bagarre”, se così si può dire. E’ un combattente molto energico, che dispende molte forze nel corso di ogni match, per portare l’intensità giusta e riuscire a battere l’avversario. I round? Sono stati tutti e 5 molto simili tra loro, prevalentemente tattici: sulla corta distanza, mai sulla lunga, poiché proprio Croom è un avversario orientato a quello stile da combattimento, e l’avversario, chiunque esso sia, Tony compreso, deve adattarsi e cercare di batterlo nella sua, se così si può dire, “specialità”. E Tony ce l’ha fatta molto bene”.

Vi aspettavate questo approccio da parte di Croom?

“Ci aspettavamo fosse un tipo di combattente molto aggressivo, ma poco tecnico, e così è stato. I colpi più belli messi a segno sono stati quelli del mio allievo. Il match l’avevamo preparato sull’attesa, sul far stancare l’avversario, sapendo che sin dall’inizio sarebbe stato molto energico nelle mosse. Però così non è stato, non ha mai mollato di un centimetro dal primo all’ultimo secondo di gara”.

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Qual è stata la chiave vincente?

I colpi di rimessa. Tony è stato bravissimo in questo, a fine match è stata calcolata una percentuale di colpi a segno superiore al 90%. E’ stato davvero precisissimo, quasi impeccabile. A questi livelli, in uno sport violento come la boxe a mani nude, l’accuratezza dei colpi è fondamentale, anche perché non sai mai cosa possa accadere. Spesse volte basta un colpo solo per stendere l’avversario. Tony non ha mai perso lucidità nonostante la pressione e la grinta messe in campo da Croom”.

Questa è la sua sesta vittoria da allenatore di boxe a mani nude, è quindi il coach italiano più vincente al mondo nel BKFC (Bare Knuckle Fighting Championship), che sensazioni prova?

“Molto belle. Quella di Tony è stata una vittoria straordinaria e meritata, come tutte le altre 5 del resto. Questo testimonia dell’ottimo lavoro che facciamo con il ragazzo. Dico “facciamo” perché Tony si allena anche con il maestro Jessy, alla Bone Breaker Gym in North Carolina. E’ un vero orgoglio, per me, quando riesco a portare i miei allievi alla vittoria, soprattutto a livelli altissimi come questo”.