BrianzAcque modello europeo: risanamento fognario senza scavi e disagi tra Sovico e Monza



BrianzAcque ha introdotto un’innovativa tecnologia di risanamento fognario senza scavi lungo un tratto di 7,6 chilometri, da Sovico fino al depuratore San Rocco di Monza.
Se l’intervento di risanamento del collettore lungo 8 km che collega Sovico fino al Parco di Monza si fosse fatto qualche anno fa, probabilmente si sarebbe dovuta interrompere la strada provinciale Sp6 e si sarebbe dovuto devastare una buona parte del parco. Oggigiorno, invece, un lavoro come questo risanamento fognario avverrà senza scavi grazie all’innovativo metodo “no dig” messo in campo daBrianzAcque . Due anni di preparazione per due anni di lavori e i cittadini non si accorgeranno pressochè di nulla. I lavori saranno così “invisibili” che Brianzacque ha messo al lavoro anche un tecnico virtuale che spiegherà agli “umarell”, il classico curiosone del cantiere, che cosa sta accadendo. Smartphone alla mano si inquadrerà un qr-code per far partire il video della spiegazione di quanto sta avvenendo.
Un tratto fognario che in base alle video ispezioni fatte da Brianzacque era necessario sostituire. Un tubo che nei periodi di pioggia arriva a trasportare fino a 4000 litri al secondo. l’intervento avviene prima che la fognatura ceda, altrimenti questa tecnica non sarebbe utilizzabile.
Questa tecnica, già sperimentata da Brianzacque a Seregno per un tratto di 2 km, oggi però trova un’applicazione da record e con dei vantaggi che saranno ben tangibili anche dai cittadini. Mai prima d’ora era stata impiegata su un tratto così lungo, quasi 8 km, e mai per un tratto tra la provinciale e il Parco di Monza, così sensibili. Se si fosse dovuto chiudere la Monza-Carate le conseguenze a livello viabilistico sarebbero devastanti per un territorio che già passa molte ore in coda.
La ‘innovativa tecnologia senza scavi, da Sovico fino al depuratore San Rocco di Monza, permette anche un’approccio che guarda alla sostenibilità ambientale. Il metodo “no dig” (senza scavi) è stato adottato per risanare un vecchio collettore fognario, evitando l’apertura di tradizionali cantieri e limitando al minimo le interferenze nel suolo, preservando l’ambiente circostante. Non solo, “c’è una drastica diminuzione delle emissioni di Co2” – spiega Massimiliano Ferrazzini, direttore del settore progettazione e pianificazione di Brianzacque- che ha anche spiegato in cosa consiste questa tecnica: “il metodo utilizzato in questo progetto, chiamato relining, consiste nell’installare un nuovo tubo all’interno di quello esistente, ricostruendo la condotta dall’interno. Questo approccio è stato preferito al tradizionale scavo a cielo aperto per ridurre al minimo i disagi legati alla sicurezza, al traffico e ai vincoli del territorio.”

L’intero progetto, che coinvolge i comuni di Sovico, Macherio, Biassono, Vedano al Lambro e Monza, è stato illustrato durante un seminario formativo promosso da BrianzAcque in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza. Alla presentazione hanno partecipato anche gli studenti del liceo scientifico “Maddalena di Canossa” di Monza.
“Questo metodo innovativo ci permette di preservare il nostro territorio e le nostre comunità. – ha ribadito il presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci, che ha sottolineato l’importanza dell’approccio no dig: “L’utilizzo della tecnologia ‘no dig’ è cruciale per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica, e siamo orgogliosi di essere tra i pionieri nell’applicazione consistente di questa tecnologia in Italia. Quando l’abbiamo utilizzata a Seregno avevamo preso spunto da altre città europee che la utilizzavano. A quattro anni di distanza credo che per la portata del progetto siamo noi ad essere diventati modello per le città europee.” Il presidente ha approfittato anche dell’occasione per richiedere quanto prima una task force per fronteggiare una natura sempre meno gestibile e che provoca sempre più danni e allagamenti.
Il costo complessivo dell’opera, pari a 16 milioni di euro, sarà finanziato utilizzando un prestito BEI (Green Loan) di 7,72 milioni e un finanziamento di 3,5 milioni da parte di Regione Lombardia. La restante parte sarà coperta utilizzando i proventi delle bollette del servizio idrico integrato fornito nei 55 comuni dell’ambito di competenza di MB.
Alla presentazione erano presenti anche Riccardo Borgonovo, vice presidente della Provincia di Monza e Brianza, che ha elogiato BrianzAcque e i suoi partner: “Questo progetto dimostra l’eccellenza tecnica e la sicurezza ambientale garantite dalle tecnologie senza scavi. BrianzAcque è un esempio di innovazione e cura per i cittadini della nostra provincia.” Alla presentazione erano presenti anche Luciano Casiraghi, sindaco di Biassono, Franco Redaelli sindaco di Macherio e il presidente del parco Valle Lambro, Marco Ciceri.